Liberate le due cooperanti italiane rapite in Siria

ROMA (Reuters) - Greta Ramelli e Valeria Marzullo, le due volontarie italiane rapite questa estate in Siria, sono libere e torneranno presto in Italia. Lo ha detto oggi Palazzo Chigi nel suo account di Twitter, poco prima che il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi lo annunciasse in aula alla Camera dei deputati. Le due ragazze sono ora in Turchia e dovrebbero rientrare in Italia in tarda serata, come ha detto una fonte della Farnesina. La notizia ha spinto Pietro Grasso alla sua prima uscita da presidente della Repubblica supplente. In una nota si è complimentato con il governo, l'Unità di crisi della Farnesina e i Servizi di informazione e sicurezza per il risultato raggiunto. Lo scorso agosto il ministero degli Esteri aveva detto che le due cooperanti erano state prese in ostaggio mentre cercavano di fornire assistenza sanitaria nella città di Aleppo, teatro di combattimenti. Due settimane fa i loro rapitori hanno diffuso un video online chiedendo al governo di intervenire per riportarle a casa. Il video diceva che le due erano in mano alla costola siriana di al Qaeda, il Fronte al-Nusra. "Siamo in grave pericolo e potremmo essere uccise. Il governo e i militari sono responsabili delle nostre vite", aveva detto una due ragazze in inglese, leggendo una dichiarazione. Il Fronte Al Nusra e lo Stato islamico (Is) hanno catturato ostaggi occidentali in Siria, in preda ad una sanguinosa guerra civile. L'Is ha decapitato diversi ostaggi uomini nel 2014. Il Fronte Al-Nusra ha rilasciato altri ostaggi lo scorso anno tra cui un gruppo di suore greco ortodosse in marzo. Non si hanno notizie di altri due italiani sequestrati in Siria, padre Paolo dall'Oglio e Giovanni Lo Porto, che sarebbero ancora nelle mani dei rapitori. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia