Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 5 hours 13 minutes
  • Dow Jones

    38.790,43
    +75,66 (+0,20%)
     
  • Nasdaq

    16.103,45
    +130,27 (+0,82%)
     
  • Nikkei 225

    39.555,64
    -184,80 (-0,47%)
     
  • EUR/USD

    1,0877
    0,0000 (-0,00%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.871,14
    -1.267,07 (-2,04%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • HANG SENG

    16.647,53
    -89,59 (-0,54%)
     
  • S&P 500

    5.149,42
    +32,33 (+0,63%)
     

Licenziato perché si rifiutava di diventare vegano

E’ successo al dipendente di un ristorante di Reykjavik, in Islanda. Il ristorante si chiama Gló ed è uno dei più famosi della capitale. (Credits – Gló)
E’ successo al dipendente di un ristorante di Reykjavik, in Islanda. Il ristorante si chiama Gló ed è uno dei più famosi della capitale. (Credits – Gló)

Discriminato perché gli piace la carne. Non è uno scherzo, ma è quello che è successo al dipendente di un ristorante di Reykjavik, in Islanda. Il ristorante si chiama Gló ed è uno dei più famosi della capitale. Da sempre noto per il suo occhio di riguardo verso i menu vegetariani, ora il Gló ha deciso di fare una svolta ancora più estrema, diventando un ristorante esclusivamente vegano.

E, fin qui, nulla di strano. E’ giusto che i ristoranti puntino a un determinato pubblico, che seguano una moda o che vogliano seguire precisi dettami etici. A creare scalpore, però, è stato il licenziamento di uno dei dipendenti che lavorava nella cucina del ristorante. L’uomo, infatti, ha ricevuto la lettera di licenziamento in cui si legge che “il ristorante è in procinto di diventare un ristorante vegano, e quindi richiede che anche i membri dello staff in cucina siano vegani”.

Attenzione, perché il lavoratore in questione non si rifiutava di cucinare cibi vegani, semplicemente nella sua vita di tutti i giorni mangiava anche carne. Eppure, nonostante il suo lavoro non venisse influenzato dal suo stile di vita, la proprietaria del ristorante lo avrebbe licenziato di punto in bianco perché non vegano.

Una storia che la proprietaria del locale, Sólveig Eiriksdóttir, cerca di ridimensionare. Confermando che il suo ristorante diverrà esclusivamente vegano, la donna ha però specificato che “questa è stata l’idea per molto tempo. Quindi l’unica cosa che chiediamo al nostro staff è che abbiano un interesse per il veganismo”. Secondo la Eiriksdóttir nulla vieta ai suoi dipendenti di seguire diete alternative a quella vegana e si è difesa dicendo che lo scalpore è nato solo perché la lettera di licenziamento sarebbe stata scritta usando termini sbagliati. Il fatto, però, resta: il dipendente è stato licenziato e l’unico motivo per giustificare l’allontanamento è il suo non essere vegano.