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LinkedIn: 6 errori da evitare

LinkedIn

sta diventando uno strumento fondamentale nel recruiting e come vetrina dei professionisti alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. Prezioso strumento per il networking professionale e per l’autopromozione delle proprie esperienze e competenze, se mal utilizzato questo social network può rivelarsi un’arma a doppio taglio.
 
Drew Hendricks, “guru” dei social media e collaboratore di Forbes, fornisce sei preziosi consigli a chi vuole evitare errori che potrebbero costare cari nelle relazioni d’affari.

Profilo non completo - Il profilo non deve descrivere solamente la posizione attualmente ricoperta, ma deve essere una panoramica dell’intera carriera professionale.  Un lavoro svolto anni fa potrebbe interessare qualche head hunter più della posizione attualmente ricoperta e potrebbe collegarti a un vecchio collega che conserva un buon ricordo di te.

Non unirsi ai gruppi – Altro sbaglio è quello di non unirsi ai gruppi che sono un ottimo “luogo” di confronto e scambio di idee. I gruppi di LinkedIn danno la possibilità di mettersi in rete con gli imprenditori  e con colleghi che possono aiutarvi a risolvere problemi. LinkedIn suggerisce automaticamente i gruppi affini al vostro profilo, ma, naturalmente, un’indagine personale può essere effettuata autonomamente nell’apposita casella di ricerca.

Non sostenere gli altri -  Il mutuo sostegno è importante. Riconoscere le competenze dei propri colleghi o ex colleghi è importante per fare networking. Si può confermare una competenza, ma anche scrivere una raccomandazione per esteso nella quale si specificano i punti di forza del collega con il quale si è condiviso un pezzo di percorso professionale.

Non collegarsi – Un profilo non collegato è un profilo “debole” poiché la forza di LinkedIn è proprio quella di mettere le vostre esperienze e competenze in “rete”. Solitamente si inizia collegando persone che sono nelle tue cerchie professionali e poi ci si espande aggiungendo i colleghi del passato. In questo modo si potranno vedere gli aggiornamenti sui loro cambi di lavoro e tenere d’occhio cosa accade nel vostro settore. Senza contatti il vostro profilo resterà pressoché “invisibile”.

Prendere senza dare – Uno degli errori più frequenti nei quali incorrono gli utenti di LinkedIn è quello di utilizzare questo strumento per chiedere senza dare nulla in cambio. Se si è inattivi per la maggior parte del tempo e ci si “sveglia” solamente per chiedere un favore è probabile che il feed back delle vostre incursioni autoreferenziali sia piuttosto tiepido. Per creare delle vere relazioni, nella logica di questo e di tutti gli altri social media, occorre pubblicare notizie, commentare quelle degli altri oppure consigliarle.  

Mancanza di professionalità – Occorre ricordarsi in ogni momento che LinkedIn è diverso da Facebook e da Twitter, essendo un social network dedicato all’attività professionale. L’immagine del profilo deve catturare la vostra essenza. Meglio non mettere una foto troppo artistica ed è consigliabile evitare errori grammaticali e ponderare con attenzione tutto ciò che si posta negli aggiornamenti di stato, perché il vostro account è l’equivalente di una vetrina per il vostro brand personale. Meglio evitare di inserirsi in conversazioni dai toni drammatici o esasperati, qualcuno potrebbe giudicarvi negativamente sulla base dei vostri commenti.

I consigli degli esperti per un colloquio di successo: