L'insegna è in Veneto, la cucina in Trentino: la taverna resta aperta
Per salvarsi a volte basta essere nel posto giusto. Anche se il momento è quello sbagliato. Lo può dire Rebecca Dal Molin, proprietaria della “Taverna Clara” al confine tra Veneto e Trentino Alto-Adige, che come riporta il “Corriere della Sera” ha potuto tenere aperto il proprio ristorante per una questione di metri.
Se l'insegna del locale è visibile dalla parte veneta, dove vengono applicate le restrizioni imposte dall'ultimo dpcm, la cucina sorge sul lato della provincia di Trento, che ha fatto valere i propri privilegi. Sfruttando lo Statuto Autonomo, il Trentino Alto-Adige ha deciso di adottare una posizione più morbida rispetto a quella del governo, lasciando alzate le saracinesche di bar e ristoranti fino alle ore 22.
In quel tratto, il confine è tracciato dal fiume Astico e basta attraversare un ponte per passare da una Regione all'altra. La Taverna Clara si trova molto più vicino al Comune di Lastebasse (in Veneto) che a quello di appartenenza, Lavarone. Non solo: il ristorante usufruisce dei servizi della città di Vicenza, come il prefisso telefonico, le bollette di luce e gas, lo smaltimento rifiuti.
Nonostante questi dettagli, per fortuna del locale, in questo caso vale la sua collocazione geografica. E il ristorante, per andare sul sicuro, ha anche fatto le cose per bene: “Per non rischiare infrazioni - dice Rebecca Dal Molin, che gestisce il locale insieme alla madre e al compagno - ho consultato il commercialista, che ha confermato ciò che già sapevo: la taverna sorge in territorio Trentino”.
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