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L'Opec dà la sveglia ai petroliferi. Su quali puntare ora?

A Piazza Affari la scena quest'oggi è dominata in maniera indiscussa dai protagonisti del settore petrolifero che campeggiano incontrastati nelle prime posizioni del paniere del Ftse Mib, regalando in secondo piano i bancari, molti dei quali mostrano un andamento debole quest'oggi.

L'andamento odierno dei titoli del settore oil a Piazza Affari

Lo shopping è tutto concentrato sui titoli oil tra i quali spicca Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che sfoggia un rally dell'8,48% a 12,41 euro, con volumi di scambio vivaci visto che fino ad ora sono transitate sul mercato circa 5 milioni di azioni, già al di sopra della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 3,2 milioni di pezzi.

Una bella boccata di ossigeno arriva anche per Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che in una sola giornata si riporta a ridosso dei valori abbandonati venerdì scorso, con un rialzo del 7,76% a 0,3747 euro. Anche in questo caso c'è molto interesse sul titolo come dimostrato dai volumi di scambio che registrato più di 110 milioni di pezzi trattati fino ad ora, contro i 70 milioni della media degli ultimi tre mesi.

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Meno tonico ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che, come si sa, è sempre oggetto di una minore volatilità rispetto ai due titoli citati prima. Questo però non impedisce alle azioni della società del cane a sei zampe di mettere a segno un progresso del 4,45% a 12,9 euro, con oltre 13 milioni di azioni scambiate, in questo caso per il momento al di sotto della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a oltre 15,5 milioni di pezzi.

Accordo Opec su tetto della produzione

I titoli del settore oil festeggiano il rally messo a segno ieri dal petrolio che ha guadagnato il 5,06% fermandosi a 47,05 dollari, livello a poca distanza dal quale si muovono le quotazioni mentre scriviamo.
Gli acquisti trovano terreno fertile nell'accordo raggiunto ieri tra i Paesi membri dell'Opec, finalizzato a stabilizzare i prezzi del petrolio e ridurre l'eccesso di offerta sul mercato.

Dopo due anni in cui la produzione non ha avuto alcun tetto, il Cartello ha trovato un'intesa in base alla quale si prevede di far scendere il tetto della produzione dai 33,2 milioni di barili giornalieri registrati nel mese di agosto, ad un range di 32,5-33 milioni.

Il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che non c'è ancora l'ufficialità e l'intesa potrebbe essere ratificata il 30 novembre a Vienna, ma i mercati sono apparsi convinti che l'accordo sia ormai stato trovato.
A detta della SIM milanese il raggiungimento dell'intesa ha ricadute positive nel breve periodo sul Brent, ma il rispetto della stessa è un'incognita rilevante visto il track record dell'Opec nello "scartellare" le quote produttive. A ciò si aggiunga la riattivazione della produzione di shale americana al di sopra dei 50-55 dollari al barile che funge da limite superiore ai prezzi.

ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è il preferito nel settore oil

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore oil il titolo preferito da Equita SIM è ENI, coperto con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 15,5 euro. Più cauta la view su Saipem e Tenaris, per i quali il rating è "hold" per entrambi, con un target price rispettivamente a 0,48 e a 12,6 euro.

Anche Kepler Cheuvreux punta su ENI

Indicazioni non molto diverse arrivano dai colleghi di Kepler Cheuvreux che non si sbilanciano su Saipem, reiterando la raccomandazione "hold", con un fair value a 0,42 euro.
Il titolo preferito dal broker tra le big oil a livello europeo è ENI che è da acquistare con un prezzo obiettivo a 16 euro. Gli analisti credono che l'accordo Opec dovrebbe rassicurare gli investitori sul fatto che i mercati del petrolio saranno in equilibrio il prossimo anno.

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