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Inchiesta Grandi Opere, Lupi: lascio governo a testa alta

Maurizio Lupi in una immagine di archivio. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

di Massimiliano Di Giorgio ROMA (Reuters) - Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, coinvolto pur senza essere indagato in un'inchiesta su presunti appalti pilotati, ha ribadito questa mattina alla Camera le proprie dimissioni, per poi salire nel pomeriggio al Quirinale. Nel frattempo il premier Matteo Renzi, a Bruxelles per il vertice Ue, ha annunciato che assumerà l'interim "per qualche giorno", e che lunedì si recherà a sua volta dal presidente della Repubblica, mentre la maggioranza si prepara a un mini-rimpasto che coinvolgerà anche il ministero degli Affari regionali, vacante da alcuni mesi. "Lascio il governo a testa alta, guardandovi negli occhi, continuerò a fare il mio dovere in Parlamento come ho sempre fatto", ha detto Lupi davanti a un'aula quasi vuota, durante l'informativa sull'inchiesta della Procura di Firenze, che ha portato all'arresto di un ex importante dirigente del ministero e di un imprenditore. Accanto a sé Lupi - secondo cui le dimissioni ora "rafforzano il governo" - aveva il ministro dell'Interno Angelino Alfano e quello dell'Ambiente Gian Luca Galletti, oltre alla responsabile della Salute Beatrice Lorenzin e ad alcuni altri ministri Pd. Renzi ha ringraziato Lupi per quello che ha definito "un gesto di grande dignità, grande sensibilità e per quanto mi riguarda anche giusto". Ieri Lupi - che ha negato di aver subito pressioni da parte del premier - aveva già annunciato le dimissioni nel corso della trasmissione Porta a Porta su Rai Uno. Nel suo discorso, il ministro ha rivendicato i 22 mesi alla guida del ministero, prima col governo Letta poi con quello Renzi e che non intende "invocare il garantismo nei miei confronti perché non ho ricevuto nessun avviso di garanzia" nel corso di un'inchiesta durata circa due anni, e partita da un'indagine sugli appalti per il nodo Tav di Firenze. Il ministro ha difeso la scelta di confermare Ettore Incalza alla guida della missione speciale del ministero per le Grandi Opere perché "non è mai stato condannato nei vari procedimenti che lo hanno riguardato: io credo nello stato di diritto e nella presunzione di innocenza". Lupi ha anche parlato del suo rapporto con Stefano Perotti, l'imprenditore arrestato, spiegando di conoscerlo dal 2001 e considerarlo amico di famiglia. In questa veste Perotti avrebbe regalato al figlio del ministro un orologio da 3.500 euro in occasione della laurea: "Io non gli ho chiesto di restituirlo: se questo è stato il mio errore, lo ammetto". Intervenendo nel dibattito, il capogruppo del Pd Roberto Speranza ha ringraziato Lupi per la "sensibilità istituzionale" ma si è anche detto convinto che "questo Parlamento e questo governo, con l'ausilio dell'Autorità guidata da Raffaele Cantone, stiano aprendo una nuova fase di lotta durissima contro la corruzione". Il nome di Cantone è circolato negli ultimi due giorni, assieme a quello di altre personalità, come possibile successore di Lupi al ministero. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia