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Mafiosi parlavano di attentato a ministro Alfano

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Malta. REUTERS/Darrin Zammit Lupi MALTA OUT. NO COMMERCIAL OR EDITORIAL SALES IN MALTA (Reuters)

PALERMO (Reuters) - Le forze dell'ordine hanno arrestato oggi sei presunti mafiosi in provincia di Palermo, e una fonte investigativa dice che due di loro hanno discusso di un possibile attentato al ministro dell'Interno Angelino Alfano. I carabinieri di Monreale hanno lanciato oggi un'operazione antimafia tra Corleone, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina, dice un comunicato, in cui si precisa che sono stati anche usati cani per la ricerca di armi. La nota aggiunge che "le attività di indagine hanno altresì permesso di prevenire un omicidio", ma senza aggiungere dettagli. La fonte investigativa dice che, in una intercettazione, due tra gli arrestati parlano di Alfano e minacciano in siciliano di colpirlo alla testa ("gli cafuddiamo una botta in testa"). Il ministro dell'Interno, a Bruxelles per un vertice Ue sulla sicurezza, non ha voluto commentare la notizia in diretta su Sky. In una nota, il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, solo omonimo del ministro e compagno di partito, ha commentato: "Non servono le minacce per intimorire chi, come il ministro Angelino Alfano, da sempre ha la schiena dritta contro la criminalità organizzata". Secondo le fonti investigative, sarebbe da tempo in corso dentro Cosa Nostra un confronto tra "falchi", sostenitori cioè di una strategia violenta (attentati compresi) contro le istituzioni, anche per contrastare l'uso del carcere duro contro i boss, e "colombe". L'indagine "Grande passo 3" è coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo, Leonardo Agueci. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia