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Manovra, decreto fiscale in aula Senato, attesa fiducia

Un'immagine del Senato. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

ROMA (Reuters) - Dopo il via libera stanotte della commissione Bilancio, il decreto fiscale collegato alla manovra è da questa mattina in aula al Senato, dove appare scontato il ricorso alla fiducia da parte del governo.

Il voto è previsto al più tardi venerdì, poi il provvedimento andrà alla Camera in seconda lettura.

Il cuore del decreto è all'articolo 1, con il quale viene estesa la sanatoria sulle cartelle esattoriali già prevista dalla scorsa manovra.

In primo luogo, il governo estende la sanatoria ai ruoli emessi dal primo gennaio al 30 settembre 2017, riaprendo dunque i termini per accedere al beneficio, in origine valido solo per gli anni dal 2000 al 2016.

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Vengono inoltre fatti rientrare nel perimetro della definizione agevolata anche coloro i quali, pur avendo avuto accesso a piani di rateizzazione, non hanno in parte versato i carichi fiscali scaduti a fine 2016.

Il ministero dell'Economia ha stimato nel complesso per l'intero 2018 introiti aggiuntivi pari a circa 1 miliardo.

Il Pd, durante l'esame in commissione, ha introdotto uno scudo fiscale per i lavoratori frontalieri ed ex residenti all'estero. Più in dettaglio è prevista la facoltà di far emergere le attività non dichiarate pagando il 3% del valore complessivo oggetto di regolarizzazione.

Non è stato approvato, invece, l'altro emendamento del Pd che avrebbe introdotto una ulteriore sanatoria sugli avvisi bonari.

Un'altra importante modifica introdotta dai senatori riguarda la soppressione delle bollette a 28 giorni nel caso di "imprese telefoniche, televisive e per servizi di comunicazione elettronica". Da quando sarà entrata in vigore la legge di conversione del decreto gli operatori avranno 120 giorni di tempo per adeguarsi ed emettere fattura mensilmente. Diversamente, l'Autorità per le comunicazioni potrà infliggere sanzioni fino ad un massimo di 5 milioni.

Gli altri principali capitoli del decreto sono:

Contrasto all'evasione: l'articolo 3 estende lo 'split payment', in base al quale è la Pa a versare direttamente l'Iva al posto dei fornitori privati, a tutte le società a controllo pubblico.

Anti-scorrerie: chi acquisisce partecipazioni in società quotate superiori alle soglie del 10%, del 20 e del 25% deve dichiarare gli obiettivi che ha intenzione di perseguire nel corso dei sei mesi successivi.

Golden power: il governo estende alle società che operano nella difesa e nelle sicurezza nazionale la sanzione per mancata notifica già prevista in tre settori: energia, trasporti e comunicazioni. L'importo può arrivare fino al doppio del valore dell'operazione e non può essere inferiore all'1% del fatturato cumulato dalle imprese coinvolte. Non è stato mai depositato l'emendamento del governo, annunciato dal ministero dello Sviluppo, che avrebbe disciplinato uno sconto sulla sanzione nel caso di aziende collaboratrici.

Alitalia: l'articolo 12 differisce al 30 aprile 2018 il termine per completare la procedura di cessione ed incrementa a 900 da 600 milioni il finanziamento già concesso nell'ambito della procedura di amministrazione straordinaria.

Giochi d'azzardo: l'articolo 20 estende dal 2019 per altri 9 anni la concessione del Gratta e Vinci a Lottomatica. Le maggiori entrate ammontano a 50 milioni nel 2017 e a 750 milioni nel 2018.

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