Marò, Italia chiede rientro Girone in patria durante arbitrato
ROMA (Reuters) - L'Italia ha chiesto oggi al tribunale internazionale che, nel corso della procedura arbitrale, il marò Salvatore Girone possa rientrare in Italia, dove già si trova per motivi di salute il suo collega Massimiliano Latorre. Lo si legge in una nota della Farnesina. I due militari sono sotto processo in India con l'accusa di aver ucciso nel 2012 per errore due pescatori, mentre erano in servizio al largo delle coste indiane, in un caso che ha inasprito le relazioni diplomatiche tra Roma e Nuova Delhi. La procedura arbitrale è stata avviata il 26 giugno scorso e il governo italiano ha chiesto oggi che nel corso del procedimento i due marò restino in Italia e che "vengano sospese le procedure della giurisdizione a carico dei fucilieri in India", dice il comunicato del ministero degli Esteri. "L’iniziativa odierna è dettata dalla necessità di tutelare i diritti di Latorre e Girone e dell’Italia durante lo svolgimento del procedimento arbitrale", scrive la Farnesina, aggiungendo che si aspetta che il tribunale di Amburgo si esprima sulla richiesta entro alcune settimane. Roma - che ha già indennizzato le famiglie dei pescatori, pur senza riconoscere la responsabilità dei due marò - ritiene che l'India non può processare i militari perché coperti da immunità nell'esercizio di una missione internazionale. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia