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Marc Faber: attenti al mercato statunitense

Avanti tutta. Ma non per molto. Il mercato statunitense sembra infatti destinato a restare presto senza benzina, almeno stando alle previsioni di Marc Faber, analista catastrofista per eccellenza.

La view di Faber

Secondo le sue analisi, infatti, Wall Street e i suoi continui rialzi, potrebbero avere i giorni contati. La Piazza statunitense, che finora ha corso grazie a una serie di fattori di volta in volta contingenti, che sono partiti prima dalle operazioni di stimolo monetario da parte della Federal Reserve e ora hanno visto un'ultima spinta, in ordine di tempo, dalle prospettive di tagli fiscali e investimenti in infrastrutture dettati dall'agenda Trump, si trova in una situazione molto particolare: grandi titoli che trascinano il resto. Un esempio è quello che l'investitore fa per quanto riguarda il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) : i grandi protagonisti dell'indice con grand presenza di titoli tecnologici, infatti, è polarizzato su mostri sacri come Alphabet (Xetra: ABEA.DE - notizie) , Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) , Amazon, Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) e Netflix (Xetra: 552484 - notizie) , solo per citare i più famosi, quelli che hanno dato vita all'acronimo FAAMG e che da anni sono al centro di un aumento continuato e quasi compulsivo delle quotazioni. Troppo per riuscire a garantire serenità al resto del mercato di riferimento . Una concentrazione su pochi nomi crea una dipendenza troppo pericolosa: un esempio arriva proprio da quanto sta accadendo a Google.

Il caso Google

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L'azienda di Mountain view, infatti, potrebbe presto essere costretta a pagare una maximulta da un miliardo di euro per violazione delle pratiche commerciali. Nello specifico si tratterebbe di un sistema di preferenze nel posizionamento delle ricerche che escluderebbe la concorrenza. In altre parole il colosso americano darebe maggiore visibilità ai suoi servizi che a quelli offerti dalla concorrenza.

Ad annunciarlo sono sia il Financial Times che il Wall Street Journal, specificando, tra l'altro, che la decisione potrebbe essere resa pubblica già entro 48 ore.

Tutto questo espone il mercato Usa al rischio di crollo, un crollo che potrebbe arrivare al 40% se non oltre: tradotto in numeri, si tratta di un crollo che farebbe arrivare l'S&P500, dagli attuali 2.438 punti a 1.463. A peggiorare la situazione, anche il divario che una cattiva distribuzione della ricchezza ha creato nel tempo e che potrebbe costringere presto le autorità a varare forme pesanti di tassazione per le fasce più ricche.

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