Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.263,28
    +323,53 (+0,95%)
     
  • Dow Jones

    38.245,26
    +159,46 (+0,42%)
     
  • Nasdaq

    15.944,51
    +332,75 (+2,13%)
     
  • Nikkei 225

    37.934,76
    +306,28 (+0,81%)
     
  • Petrolio

    83,86
    +0,29 (+0,35%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.410,08
    -304,11 (-0,51%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.320,62
    -75,92 (-5,43%)
     
  • Oro

    2.346,80
    +4,30 (+0,18%)
     
  • EUR/USD

    1,0692
    -0,0041 (-0,38%)
     
  • S&P 500

    5.104,29
    +55,87 (+1,11%)
     
  • HANG SENG

    17.651,15
    +366,61 (+2,12%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.008,20
    +69,19 (+1,40%)
     
  • EUR/GBP

    0,8570
    -0,0003 (-0,04%)
     
  • EUR/CHF

    0,9773
    -0,0012 (-0,13%)
     
  • EUR/CAD

    1,4622
    -0,0027 (-0,19%)
     

Il matta-rally della Borsa italiana

Una giornata, quella di ieri, in cui a fronte di un rialzo abbastanza contenuto da parte delle principali borse mondiali (americane, giapponese e tedesca) e a due giorni dalla mazzata che ha costretto Renzi alle dimissioni (dichiarate per ora in tv al popolo italiano, ma non ancora ufficializzate al Presidente della Repubblica), vedere una borsa italiana che sale di oltre il 4% e le banche che mettono a segno quasi tutte performance pari o vicine alla doppia cifra, deve aver fatto strabuzzare gli occhi a chi ha creduto a tutte le previsioni degli esperti prima del voto ed allo stesso Renzi, che parlavano di chissà quale ecatombe finanziaria avremmo avuto in caso di sconfitta del SI.

Questa reazione al voto dei mercati finanziari, assolutamente imprevista da tutti, andrebbe spiegata con qualche fatto significativo. Purtroppo non se ne trova neppure uno. O, meglio, tecnicamente il fatto significativo è che sono scattate massicce ricoperture delle posizioni ribassiste sulle banche italiane, che hanno trascinato al rialzo tutto il settore europeo, premiando gli indici che sono più gravidi di banche: quello spagnolo (+2,64%) e soprattutto quello italiano (+4,15%).

Il forte rialzo bancario ha contagiato anche il resto del Ftse-Mib italiano, con le sole eccezioni di Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) .

Ma motivi sostanziali per questo rialzo improvviso e potente non ce ne sono, perché il percorso della crisi politica italiana è ancora in fase di costruzione ed aperto a tanti esiti, mentre le decisioni sull’aumento di capitale MPS (BSE: MPSLTD.BO - notizie) , da cui avrebbe dovuto dipendere un effetto domino sulle altre banche, sono state rinviate almeno di qualche giorno, in attesa di capire se i garanti confermano la loro disponibilità e se il Fondo del Qatar che dovrebbe portare 1 miliardo, conferma la disponibilità anche senza Renzi.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Chi ha esperienza di Borsa sa che i mercati si esprimono al massimo non quando arrivano notizie, ma quando, in situazioni di incertezza, si possono catalizzare le aspettative intorno a qualche scenario.

Insomma. I mercati puntano, proprio come gli scommettitori prima delle partite di calcio.

Ed in questa fase in cui non ci sono scenari economici molto chiari per il futuro ed i rendimenti su investimenti obbligazionari di lungo periodo sono assai scarsi, l’unico modo per fare utili in bilancio è creare volatilità per cavalcarla. E’ quel che fanno da qualche anno i Fondi Hedge e gli istituzionali più spregiudicati, che scorrazzano sui listini creando movimenti artificiali al rialzo e al ribasso basati su semplici aspettative.

Come inquadrare diversamente quel che è successo in USA? Prima si è puntato sulla Clinton, evocando chissà quali disastri se avesse vinto Trump. Poche ore dopo l’esito elettorale si è cambiato subito cavallo, puntando sui miracoli che farà la sua confusa politica economica. Anche se Trump dopo le elezioni non ha quasi mai parlato e non batterà un chiodo ancora per almeno 40 giorni.

Cose simili stanno capitando per l’Italia. Morto un Renzi se ne fa un altro. Questo sembra essere a prima vista la reazione dei mercati, quasi che ora gli investitori siano saltati sul carro dei vincitori Salvini e Grillo.

Ma a mio parere le aspettative che i mercati coltivano sono un po’ più complesse di questo schema.

Volendo sintetizzare in una metafora mi viene in mente il titolo di un celebre film di Zemeckis del 1992: La morte ti fa bella.

Tolto di mezzo Renzi, il pallino è passato in mano a Mattarella, che ha subito fatto capire che la sua velocità non è quella di Renzi. L’ex Premier (BSE: 500540.BO - notizie) , amante del gioco d’azzardo, avrebbe voluto andare subito a nuove elezioni con l’Italicum, per giocarsi una difficile rivincita immediata, in base al ragionamento che il 40% ottenuto dai NO è tutto suo, e potrebbe rilanciarlo come miglior partito alle elezioni politiche. L’azzardo è evidente, e significherebbe, in caso di vittoria, il ritorno immediato in sella, distruggendo l’opposizione interna e tramortendo “l’accozzaglia” che ora sta festeggiando.

Mentre una sconfitta lo farebbe definitivamente uscire del tutto di scena. Ma distruggerebbe completamente il PD.

E’ un azzardo che larga parte del suo partito, non solo Bersani e D’Alema, ma anche altre correnti importanti come quella di Franceschini e tutto lo stuolo di fan di Mattarella non vogliono affatto correre. Ovviamente non è gradito nemmeno al silente Mattarella. Per cui si sta imponendo uno schema dai tempi lunghi per il voto. Una conferma indiretta che il voto non si può tenere tanto presto è arrivata dalla Corte Costituzionale che ha calendarizzato per il 24 gennaio 2017 la decisione sull’Italicum, alla quale è appesa l’attuale legge elettorale. Si fa allora strada un governo tecnico o istituzionale che faccia una nuova legge elettorale, dopo che la Corte avrà giudicato l’Italicum e si occupi del galleggiamento economico del nostro paese, sotto la premurosa tutela della Commissione Europea.

Esattamente quello che non vogliono Salvini e Grillo, e forse nemmeno molti elettori che hanno votato NO. Ma sembra evidente che a Mattarella poco importa, dato che l’obiettivo sembra essere come tenere lontani dal futuro governo proprio queste formazioni considerate l’anti-politica. E’ il vecchio schema Napolitano che si ripropone e che piace da matti ai poteri forti ed ai mercati finanziari, che non amano mai il voto e le cose troppo chiare.

Ma questo schema, che da un lato allontana i “barbari” dal governo e mette per ora al sicuro l’adesione italiana all’eurozona ed a tutte le incombenze che questo comporta, dall’altro protrarre nel tempo il rischio di instabilità politica e complica la soluzione del problema MPS, che difficilmente riuscirebbe a trovare i capitali privati necessari per l’aumento.

Ma ecco che tra i rumor che sono circolati ieri si fa strada il “Piano B” per MPS: il salvataggio pubblico, invocando quella clausola della direttiva europea sulle risoluzioni bancarie (BRRD) che consentirebbe l’intervento dello Stato in caso di gravi ripercussioni sul sistema finanziario. E’ una eccezione alla regola del Bail-in oggetto di valutazione eminentemente politica, che a Renzi la Vigilanza Europea non avrebbe mai concesso. Ma ad un governo istituzionale, che rappresenterebbe in modo evidente la straordinarietà del momento politico italiano, potrebbe forse essere concessa.

Addirittura c’è chi prefigura addirittura un “Piano C”: approfittare del momento difficile per chiedere addirittura l’intervento dell’ESM, il Fondo Salvastati che per la Spagna era stato usato anche come Fondo Salvabanche. Si potrebbe chiedere il suo intervento per risolvere in un colpo solo non soltanto al questione MPS, ma anche l’annosa questione delle sofferenze, che riguarda tutte le altre.

Ovviamente per questo intervento sarebbe necessario un Piano concordato e vigilato dalla Troika. Ma quale momento migliore ci sarebbe, se non questa emergenza, per far trangugiare al popolo italiano questa amara medicina?

Sono ipotesi al confine con la fanta-politica. Ma siccome ultimamente la fanta-politica ha la tendenza a diventare realtà, parecchi fondi hedge debbono aver pensato che chiudere qualche posizione ribassista sulle banche poteva essere una buona idea.

Autore: Pierluigi Gerbino Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online