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Mediatrade, pm Milano contestano aggravante transnazionalità

Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

MILANO (Reuters) - Nell'udienza odierna del processo Mediatrade - che vede imputati Pier Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri e Frank Agrama per frode fiscale relativa al consolidato Mediaset - i pm hanno contestato la nuova aggravante della transnazionalità. Secondo i pm, l'aggravante si spiega col fatto che il reato di frode fiscale sarebbe stato commesso in più stati col coinvolgimento di "un gruppo criminale organizzato che ruota intorno ad Agrama", ritenuto un socio occulto di Berlusconi. Per dare il tempo alle difese di studiare la nuova accusa, l'udienza è stata rinviata al prossimo 13 marzo, quando sarà ascoltato in aula Pier Silvio Berlusconi. Il suo interrogatorio era previsto per oggi. Gli imputati hanno sempre respinto le accuse. Gli avvocati di Pier Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Filippo Dinacci, spiegano in una nota che la decisione di contestare la transnazionalità "dopo quasi 10 anni di indagini e di dibattimento poco prima della decisione finale (...) appare davvero straordinaria". "Si tratta comunque di una contestazione totalmente destituita di ogni fondamento in fatto e in diritto", aggiungono. "È davvero incredibile poter ritenere tale ipotesi quando è già ampiamente comprovata in atti la totale estraneità di Pier Silvio Berlusconi, che sulle stesse accuse è già stato ampiamente assolto perché il fatto non sussiste dal Tribunale di Roma, con decisione confermata dalla Corte di Cassazione". - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia