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Mediobanca, Nagel appoggiato da soci patto ed esterni con 15% capitale

Un logo di Mediobanca presso la sede di Mediobanca

MILANO (Reuters) - I soci che aderiscono al patto di consultazione di Mediobanca hanno espresso supporto al piano industriale a alla strategia del Ceo Alberto Nagel e sono disposti a incrementare le loro quote.

Lo hanno riferito due fonti vicine al patto aggiungendo che anche soci esterni all'accordo, tra cui Unipol e l'imprenditore francese Vincent Bolloré, con un complessivo 5% del capitale sostengono il piano e la strategia di Nagel.

Il banchiere, al timone di Mediobanca dal 2007, è sotto pressione a causa del disaccordo con gli imprenditori Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone sulla conferma di Philippe Donnet alla guida di Generali, di cui Piazzetta Cuccia è prima azionista.

Del Vecchio, che negli ultimi due anni è diventato primo azionista di Mediobanca con il 18,9%, ha chiesto qualche giorno fa delle modifiche statutarie di governance, creando nuova pressione su Nagel. Caltagirone è azionista a sua volta di Mediobanca con circa il 3%.

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Il patto di consultazione è temporaneamente salito al 12,08% con l'ingresso, annunciato oggi al termine della riunione dei soci, di Monge & C., gruppo specializzato in cibo per animali domestici, con l'1,09%. Dall'1 gennaio con l'uscita già annunciata dei Benetton, che hanno il 2,1%, e gli arrotondamenti frazionali di alcuni soci come Lucchini e Angelini, l'accordo si assesterà intorno al 10%.

"Il patto da qui a fine anno è destinato a crescere", dice una delle fonti spiegando che alcuni soci hanno dato la disponibilità ad apportare nuove azioni e che sono attese manifestazioni di interesse a entrare anche da soggetti esterni.

Nella riunione odierna dei soci dell'accordo di consultazione non è stato comunque affrontato il tema di Generali e dei disaccordi tra Nagel e Del Vecchio e Caltagirone.

(Gianluca Semeraro, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)