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Una mela al giorno...

Quella di ieri è stata una giornata che potremmo definire “erratica”, se proprio non vogliamo chiamarla noiosa. Non è successo praticamente quasi nulla, almeno sul mercato azionario, impegnato a mantenersi un po’ a fatica nei pressi dei valori raggiunti dai listini il giorno precedente. C’è chi ci è riuscito meglio (Ftse-Mib, Dow Jones, Russell2000, ad esempio) con un modestissimo rialzo di continuazione. Altri hanno stornato un po’, ma senza allontanarsi troppo dai massimi di periodo.

A dare qualche motivo di riflessione ed invitare alla calma è stata qualche trimestrale opaca, come quella di Tesla, la regina delle auto elettriche, che ha aumentato le perdite e probabilmente rimanderà ancora l’avvio produttivo della mitica Model 3, la berlina elettrica di fascia sopportabile anche a chi non è troppo agiato. Ma ha giocato anche la riflessione a freddo su trimestrali presentate nei giorni scorsi. Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) , ad esempio, sebbene abbia fornito ottimi numeri, ha avvisato che per il futuro dovrà essere speso parecchio denaro per garantire un miglior controllo contro le pubblicità di massa a contenuto politico provenienti da paesi terzi (leggasi Russia) e per bloccare le fake news.

Non hanno stimolato l’entusiasmo nemmeno le incertezze sulla riforma fiscale, di cui non si capisce quanti anni ci metterà ad andare a regime. La stessa nomina del mesto Powell alla FED al posto di Yellen è una di quelle notizie non in grado di solleticare i sogni erotici dei mercati. Infine ieri si respirava la solita atmosfera di attesa che blocca gli investitori nella seduta che precede la trimestrale di Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) .

A mercati chiusi il colosso di Cupertino, la più grande società quotata al mondo per capitalizzazione (circa 870 miliardi di dollari), ha poi alzato il velo su una bella trimestrale, con numeri in consueta crescita e superiori alle attese degli analisti, aggiungendo indicazioni che lasciano pensare ad un probabile boom di vendite per l’ultima novità, l’IPhone X, che da oggi si può comprare anche in Italia al modico prezzo pari ad un paio di ottimi personal computer. Prepariamoci ad assistere alle consuete code di gente sfegatata davanti alle vetrine dei negozi di elettronica.

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I buoni dati, su cui qualche analista nutriva dubbi, hanno spazzato vie le perplessità ed il titolo della mela morsicata ha potuto mettere a segno nell’after hours un rialzo di circa 3 punti percentuale rispetto al valore di chiusura, già salito di +0,7%.

La performance di Apple, se tra le pieghe della trimestrale il mercato, a mente fredda, non scorgerà della polvere occultata, dovrebbe oggi permettere l’estensione dell’ottimismo anche agli altri settori e garantire un po’ dappertutto una chiusura sugli altari anche a questa settimana borsistica. Se cosi fosse, si tratterebbe dell’ottava settimana consecutiva di crescita per SP500, praticamente la nona per l’indice tedesco Dax e addirittura la decima per Eurostoxx50. Intanto l’indice giapponese Nikkei ha già concluso la sua ottava settimana positiva.

Della seduta di ieri faccio ancora notare una apparente anomalia, che ha coinvolto la Sterlina inglese. Contrariamente a quel che dicono i manuali e le regole della razionalità finanziaria, dopo che ieri mattina la BOE (Shenzhen: 000725.SZ - notizie) , la banca centrale inglese, ha provveduto al primo rialzo dei tassi dopo oltre 10 anni, incamminandosi a debita distanza sulle orme della FED, la Sterlina, anziché apprezzarsi, ha accusato un vero e proprio tracollo di un punto e mezzo percentuale sul Dollaro e di quasi due punti percentuali sull’Euro. Sono variazioni piuttosto consistenti per un tasso di cambio e la sorpresa è che sono avvenute dal lato opposto a quello che la logica si attendeva di vederle.

Evidentemente la Brexit che si trascina senza risultati, gli scandali sessuali che riguardano alcuni ministri del governo May e la stessa premier piuttosto incerta e confusa, sono riusciti anche a ribaltare le regole della finanza.

Autore: Pierluigi Gerbino Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online