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Mercati iniziano a segnalare che Fed potrebbe esagerare con rialzi tassi - Amundi

La sede della Federal Reserve statunitense a Washington

(Reuters) - I recenti movimenti dei mercati obbligazionari e azionari dimostrano che gli investitori iniziano a temere che la Federal Reserve possa aumentare troppo i tassi, ha detto a Reuters un senior fund manager di Amundi.

Cosimo Marasciulo di Amundi, la più grande società di gestione patrimoniale in Europa, ha detto che il calo degli indicatori di mercato delle aspettative di inflazione, la volatilità dei mercati azionari e la crescente inversione della curva dei rendimenti dopo i commenti hawkish del presidente della Fed Jerome Powell mostrano la preoccupazione per possibili errori di politica monetaria.

I solidi dati economici che suggeriscono che l'inflazione sarà più difficile da ridurre di quanto si pensasse, hanno alzato notevolmente le scommesse del mercato sulla fine dei rialzi dei tassi da parte della Fed e delle altre banche centrali quest'anno.

Questa settimana Powell ha detto che la Fed dovrà probabilmente alzare i tassi più del previsto e che la decisione del 22 marzo dipenderà dai prossimi dati economici, spingendo i mercati a scommettere che un aumento dei tassi di 50 punti base sia più probabile di una mossa da 25 punti base.

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"Forse ci troviamo a breve termine in un'epoca in cui il mercato non è convinto di un tasso terminale più alto, quindi è interessante da osservare", ha detto Marasciulo di Amundi, che gestisce poco più di 2.000 miliardi di dollari di asset.

"È come se il mercato ritenesse che questa spinta da parte della Fed possa essere eccessiva rispetto al rischio di recessione nel corso dell'anno"

Marasciulo ha affermato che le valutazioni dei mercati obbligazionari appaiono migliori rispetto a un mese fa, dopo un sell-off che ha visto i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi e tedeschi salire di circa 40 punti base dall'inizio di febbraio.

"È più probabile che (la Bce) faccia meno piuttosto che esageri", rispetto alle aspettative di rialzo dei tassi prezzate dai mercati monetari, ha detto, aggiungendo di condividere una visione simile per la Fed.

A breve termine, Marasciulo ha affermato che ha senso scommettere contro le attese del mercato, ossia su una mossa di 25 punti base da parte della Fed, attraverso operazioni che favoriscono un irripidimento della curva dei rendimenti statunitensi.

Per quanto riguarda la Banca del Giappone, che nella giornata di domani terrà l'ultima riunione sotto la guida del governatore uscente Haruhiko Kuroda, Marasciulo ha affermato che la fine del controllo della curva dei rendimenti è "molto probabile". Non ha specificato delle tempistiche.

"Questo strumento non è chiaramente uno strumento che il nuovo governatore della BOJ vuole mantenere. E in secondo luogo, che vediamo una vera e propria pressione al rialzo sull'inflazione giapponese", ha detto.

"Quindi una sorta di funzione di reazione da parte della Boj ci direbbe che probabilmente il controllo della curva dei rendimenti dovrebbe essere la prima cosa da riconsiderare"

La fine del controllo della curva dei rendimenti, che ha contribuito a contenere i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi, renderebbe più ripide le curve dei rendimenti globali, aumentando i premium delle obbligazioni in generale, ha aggiunto Marasciulo.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)