Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.249,77
    +310,02 (+0,91%)
     
  • Dow Jones

    38.239,66
    +153,86 (+0,40%)
     
  • Nasdaq

    15.927,90
    +316,14 (+2,03%)
     
  • Nikkei 225

    37.934,76
    +306,28 (+0,81%)
     
  • Petrolio

    83,69
    +0,12 (+0,14%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.795,21
    -910,82 (-1,50%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.331,08
    -65,46 (-4,69%)
     
  • Oro

    2.349,70
    +7,20 (+0,31%)
     
  • EUR/USD

    1,0699
    -0,0034 (-0,32%)
     
  • S&P 500

    5.099,96
    +51,54 (+1,02%)
     
  • HANG SENG

    17.651,15
    +366,61 (+2,12%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.006,85
    +67,84 (+1,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8558
    -0,0015 (-0,18%)
     
  • EUR/CHF

    0,9770
    -0,0015 (-0,15%)
     
  • EUR/CAD

    1,4613
    -0,0036 (-0,25%)
     

Mercati: nessun pericolo in vista, ma non è facile comprare ora

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

Il dollaro continua a guadagnare terreno rispetto allo yen, mentre indietreggia nei confronti dell'euro. Cosa può dirci del recente andamento di questi due cambi e cosa prevede nel breve?

L'evento delle elezioni francesi ha confuso un po' lo scenario del dollaro in generale e ovviamente sta condizionando in positivo l'euro perchè l'allontanamento dello spettro di un'ulteriore frammentazione delle regioni importanti dell'Europa ha dato alla moneta unica nuova vitalità. Questo ci può stare dal punto di vista grafico, ma non può andare all'infinito in correlazione positiva con il dollaro-yen.

Siamo abituati a vedere euro-dollaro e dollaro-yen muoversi in senso opposto e tutti sono sorpresi dal fatto che nelle ultime ore stiano viaggiando insieme.
Questa sorpresa è giustificata dal fatto che l'evento francese non è cosa da poco e giustamente l'euro sta recuperando terreno grazie al venir meno dei timori sulla disgregazione dell'area euro.

Il dollaro-yen si sta comportando graficamente in maniera molto pulita ed è appena arrivato in una zona tecnica interessante, nel senso che c'è una base statica più volte testata in passato a 111,6/111,65. Continuo a pensare che il vero target sia la resistenza in area 113, per cui se dovessi ipotizzare un completamento della configurazione tecnica da parte del dollaro-yen, mi aspetto che ciò avvenga verso area 113, dove troviamo una resistenza che può fare da baluardo, favorendo una congestione.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Manterrei posizioni long sul dollaro-yen fino ad area 113, facendo attenzione ai 111,6 perchè un superamento di tale soglia in chiusura di sessione oggi renderà abbastanza scontato un allungo verso i 113.
In area 109 troviamo un supporto abbastanza strategico che però è di tipo dinamico quindi è da rivalutare giorno per giorno.

In passato ho puntato su un recupero dell'euro-dollaro che poteva essere indebolito solo dalla dinamica elettorale francese, cosa che è evidentemente no è successa.
Sono più sorpreso in questo momento che il dollaro-yen continui a salire così bene, ma il fatto che l'euro-dollaro fosse da comprare in area 1,06 mi sembrava abbastanza evidente. Nell'immediato questo cross è in ipercomprato e lo scenario a mio avviso è già abbastanza definito e sembra favorevole ad un'evoluzione positiva.

L'euro-dollaro potrebbe perdere terreno nei prossimi giorni, pur rimanendo in una tendenza positiva che dovrebbe portarlo a rivedere area 1,1 abbastanza facilmente. Nel breve però c'è bisogno di uno storno e aspetto che l'euro-dollaro vada quantomeno a chiudere il gap a 1,077/1,078. Non lo compro ora sulla forza e in questo momento sono più venditore che compratore, ma sulla debolezza pronunciata leggerei nuovamente l'euro-dollaro come un asset da acquistare e non da vendere.

L'oro ha perso terreno nelle ultime sedute, allontanandosi dall'area dei 1.290/1.300 dollari. Si aspetta ulteriori arretramenti nel breve?

L'oro continua ad essere di una precisione estrema e dopo averlo analizzato molto bene nelle ultime interviste credo ci sia ben poco da aggiungere. Quello che ci aspettavamo succedesse in prossimità della grande resistenza che viene giù dal 2011 di fatto si è verificato In concomitanza di un appuntamento elettorale potente come quello di domenica scorsa l'oro ha provato a rompere al rialzo e quindi ad innescare una variabile di debolezza da fuga su beni rifugio che non c'è stata ed è stato respinto dalla resistenza che è sempre più potente e visibile da parte di tanti.

Per il momento qualunque ipotesi di ribasso rilevante sulle Borse e sul rischio in generale è da escludere, visto che i mercati restano per ora in un ciclo positivo e l'alert scatterà solo sopra quota 1.295 dollari di oro, cosa che per ora non vedo.
Sono portato a pensare che il gold nella zona attuale non abbia riferimenti tecnici interessanti quindi in ottica di mero trading non sarei sorpreso se si portasse verso area 1.240 dollari dove si può tentare un acquisto, ma non prima.

Il petrolio è sceso al di sotto dei 50 dollari al barile e almeno per ora sembra faticare nella riconquista di questo livello. Qual è la sua view?

Il petrolio ha dimostrato che quando si lavora sui grafici, supporti e resistenze fungono da vera e propria calamita per le quotazioni. Nel gruppo traders con cui seguo constantemente i mercati avevamo individuato grazie ad una divergenza la dinamica ribassista partita in area 53 dollari ed eravamo alla ricerca di un punto di reazione da parte del petrolio.

Molti hanno segnalato zone intermedie per noi non molto significative, mentre noi siamo rimasti colpiti dalla chiarezza di un suporto dinamico in area 48,5 dollari. Non è altro che la proiezione degli ultimi tre massimi crescenti, quindi il quarto punto di contatto di un supporto dinamico a mio avviso molto visibile.
Direi che ha funzionato brillantemente perchè su questo livello c'è stata una bella reazione da parte del petrolio e in subordine alla tenuta di questo supporto gira tutto il meccanismo petrolio e azioni del settore energetico.

Il sostegno è bello solido e qualora dovesse tenere proietterebbe nuovamente il petrolio verso i 52/52,5 dollari al barile, ma se venisse sfondato non ci saranno grandi paracadute, con il rischio di una correzione verso area 44 dollari.
A me area 48,5 dollari sembra un supporto da comprare e sulla debolezza continuerò a fare shopping, ma solo fino a quando il greggio si manterrà al di sopra dei 48,5 dollari.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni ci può fornire per le Borse?

Le Borse sono forti, non c'è dubbio, ma il problema che si sta venendo a determinare per chi non ha reputato opportuno cavalcare la scommessa francese, e io sono tra questi, è che entrare adesso su questo mercato è molto difficile. Gli indici di fatto non correggono e quando ciò accade avviene in maniera molto moderata, e questo porta potenzialmente a percorre due strade: o si rimane fuori o si cerca di salire su un treno un po' in corsa, anche se ciò non è mai una cosa molto sana da fare.

Lo scenario intermarket vede un oro in potenziale indebolimento e questo dovrebbe garantire ancora upside ai mercati azionari. Vedo un dollaro molto tonico contro yen e anche questo è un segnale risk-on, per cui trascurando la stanchezza di breve delle Borse, il vero problema è che sono rimasti aperti dei gap che andranno chiusi.
Se gli indici riusciranno a colmare questi gap a livello intermarket ha tutti i motivi per salire ancora.

Per il Dax30 consiglio di monitorare il supporto dinamico in area 12.100, sotto cui lo scenario diventa un po' pericoloso, ma fino a quando i corsi si manterranno al di sopra di tale soglia, l'azionario a livello tecnico e grafico non ha alcun segnale di debolezza, ma solo una stanchezza di breve da ipercomprato, più che legittima dopo il balzo post elezioni francesi.

Il problema del mercato, che giustifica anche la profonda lateralizzazione che sta vivendo, è che non si trovano prezzi convenienti per entrare. La voglia di comprare c'è e un po' tutti si sono convinti che il mercato è ancora long, ma oggettivamente intervenire al rialzo su certi valori di prezzi non ci si riesce.

L'auspicio è che le Borse vadano a chiudere i gap, dando la possibilità di intervenire, ma per ora a livello intermarket segnali risk-off non ce ne sono. La mancata chiusura del gold al di sopra dei 1.295 dollari ha di nuovo sancito il fatto che il mercato non scappa verso i beni rifugio e si conferma ancora rialzista.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online