Il mercato apre le porte a nuove salite: i titoli da scegliere
Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Alessandro Cocco, trader di Tag Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.
L'indice Ftse Mib ieri ha violato l'area dei 22.000 punti, spingendosi su nuovi massimi dell'anno. Quali scenari prevede ora a Piazza Affari?
Nella seduta di ieri c'è stato dapprima un test dei precedenti massimi dell'anno segnati dal Ftse Mib ad agosto e poi abbiamo assistito ad una rottura degli stessi con un allungo oltre i 22.100 punti. La rottura rialzista di ieri autorizza senza dubbio l'apertura di nuove posizioni long con target l'area già segnalata nella precedente intervista a 22.400/22.500 punti, ma non escludo anche allunghi più corposo verso i 22.800 punti.
Ritorni al di sotto dei 22.050/22.000 punti potrebbero condurre ad una chiusura del gap-up lasciato aperto ieri a ridosso dei 21.800 punti, sotto cui troviamo un altro supporto in area 21.600. Questi due livelli dovrebbero contenere la discesa ed evitare approfondimenti ribassisti fin verso i 21.000 punti.
La mia view resta in ogni caso rialzista e le mie attese sono per un ulteriore allungo vista la violazione dei precedenti massimi dell'anno avvenuta nella giornata di ieri.
Tra i bancari quali indicazioni ci può fornire per Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) ? Quali sono i livelli da tenere d'occhio?
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) mese di agosto e fino a inizio settembre Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno sostanzialmente ceduto terreno visto che Intesa Sanpaolo è passato dai 2,94 ai 2,8 euro, mentre Unicredit dai 18,31 fino ai 16,5 euro.
Quest'ultimo titolo a 16,5 euro ha trovato un buon supporto da cui sta provando a recuperare e per un ingresso long consiglio di attendere il superamento dei 17,5 euro, con primo target sui massimi a 18,3/18,35 euro, rotti i quali avremo un obiettivo successivo a 19,2 euro.
La mancata rottura dei 17,5 euro potrebbe portare ad una congestione tra questo livello e i 16,5 euro, oppure alla violazione di quest'ultima soglia con obiettivo a 15,5/15 euro.
E' impostata meno bene Intesa Sanpaolo che presenta un gap-up lasciato aperto il 23 giugno scorso quando le quotazioni sono passate da 2,6 a circa 2,7 euro. Il titolo non presenta supporti molto forti oltre la soglia dei 2,8 euro che a mio avviso non è così resistente.
A 2,9 euro troviamo una resistenza e se questa venisse violata si potrebbe assistere ad un allungo di Intesa Sanpaolo verso i 3,1/3,2 euro.
Un nuovo test di area 2,8 euro potrebbe al contrario portare ad una violazione della stessa, con possbile chiusura del gap-up di cui parlavo prima intorno ai 2,6 euro.
Qual è il suo giudizio su Fca? Quali consiglio operativi ci può dare per questo titolo?
A chi è posizionato al rialzo su Fca consiglierei di mantenere le posizioni in essere perchè è possibile che il titolo continui a salire. Per nuovi ingressi consiglio di prendere i massimi come livelli di entrata long e i minimi per lo short.
Il top è a 13,92 euro, quindi si può acquistare qui con target a 15 euro, ma è possibile che tale soglia venga superata con obiettivo successivo a 16 euro. Non valuterei lo short prima della rottura dei 13 euro e a quel punto si potrebbe ipotizzare un ritracciamento del 50% dell'ultimo rialzo realizzato ad agosto, con obiettivo quindi a 11,65/11 euro.
Nel settore delle utilities qual è il suo giudizio su Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) e Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) ? quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?
I due titoli si caratterizzano per una volatilità piuttosto contenuta e per dei volumi di scambio adeguati che non registrano particolari eccessi.
Terna sta guadagnando terreno da diverse sedute e si sta avvicinando verso il massimo toccato il 17 agosto scorso quando nell'intraday è stata raggiunta quota 5,065 euro.
La rottura di questo livello potrebbe spingere i corsi in area 5,2 euro, ossia sui massimi del 2017, violati i quali si apriranno le porte a nuove salite fino ai 5,6 euro.
Snam si sta dirigendo verso area 4,3 euro, piuttosto battuta a maggio, da cui è partito un ritracciamento cui ha fatto seguito una ripresa dai 3,8 euro fino ai valori attuali.
Per l'apertura di posizioni long si può intervenire subito o in alternativa alla rottura dei 4,3 euro, con obiettivo a 4,8 euro dove verrebbe chiuso un gap al ribasso lasciato aperto a fine ottobre scorso.
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