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Mercato a ridosso di un livello rilevante: titoli sotto la lente

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex. Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: supergianvi@gmail.com, oppure richiedere la sua amicizia sul profilo pubblico Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) : @gianvitodangelo.

L'indice Ftse Mib non sta riuscendo a spingersi oltre l'ostacolo dei 22.800/23.000 punti di cui abbiamo parlato la scorsa settimana. Prevede un superamento di questa resistenza nel breve o piuttosto un ritorno verso il basso?

Quella poco sotto i 23.000 punti è un'area importantissima per il Ftse Mib e di ciò è facile rendersene conto dalla semplice analisi del grafico. Se l'indice genera un minimo più alto del precedente ossia di quello segnato in area 21.500, è chiaro che le probabilità che le quotazioni vadano a rompere l'ostacolo dei 22.800/23.000 punti sono molto forti.

Se l'indice dovesse rompere il livello senza aver generato un minimo più basso, la configurazione grafica sarebbe quella di un testa spalle. Un'eventuale operazione long in area 22.400 avrebbe uno stop limitato poco sotto i 22.200, con un rapporto rischio rendimento interessante, visto che il primo target sarebbe in area 22.700/22.800, con obiettivo successivo in area 24.000.

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Sappiamo che il Ftse Mib in chiave long è quello meno reattivo e quindi il ragionamento fatto prima è in ottica abbastanza stretta. Se davvero il nostro indice dovesse andare a 24.000 punti, vorrebbe dire che i listini americani hanno fatto talmente tanta strada verso l'alto, che probabilmente avranno inanellato tantissime sessioni di massimi storici, quasi consecutivi.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario oggi riescono a fare meglio degli altri Bper Banca e Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) . Qual è la sua view su questi due titoli?

Bper Banca dopo un inanellamento di massimi e minimi di swing più bassi, ha rotto la trendline di lungo in vigore dall'estate 2016 e ora sembra che la stessa trendline stia svolgendo il ruolo di resistenza.
Se anche il titolo andasse a target in ottica di breve-medio periodo intorno ai 5 euro, sarebbe ancora al di sotto della potenziale trendline al ribasso.

L'area dei 5 euro è ancora una potenziale resistenza e potrebbe assomigliare ai 22.800 punti del Ftse Mib, mentre i 24.000 punti di quest'ultimo potrebbero essere i 5,7/5,75 euro di Bper Banca, ossia i massimi segnati a gennaio 2017.

Simile la situazione per Ubi Banca il cui trend long di lungo periodo è stato rotto al ribasso. Le sequenze non sono così "imbarazzanti" come nel caso di Bper Banca perchè sembra che il mercato sia ragionando più in ottica statica che dinamica. Il titolo sta reggendo l'area dei 3,7/3,65 euro, sulla quale sembra sia stato comprato, anche se in ottica di breve, visto che tutti i rialzi passati sono durati circa un mese.

Al momento ci possiamo immaginare un comportamento simile e una prima resistenza statica la possiamo individuare a 4,14/4,15 euro, per poi spostare lo sguardo sui 4,3 e i 4,6 euro.
Non essendoci un trend di lungo periodo long confermato, prima ancora di pensare di poterci accontentare in ottica di lungo termine, il mercato deve farlo prima in ottica di breve-medio periodo, di conseguenza i livelli segnalati prima come resistenze devono essere necessariamente un target.

Nel settore petrolifero oggi ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) riesce a contenere le perdite, mentre resta più indietro Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) . Cosa può dirci di questi due titoli?

Sui titoli normalmente siamo abituati a cercare dei trend positivi per provare ad entrare long, ma se ciò si prova a farlo su ENI in ottica di medio-lungo periodo, si nota subito dal posizionamento delle medie mobili che non abbiamo una tendenza di lungo periodo.
Quello che bisogna fare in questo caso è accorciare l'orizzonte temporale dei nostri investimenti. Su ENI bisogna comprare i supporti e vendere le resistenze, e questo vuol dire che bisogna individuare delle aree sensibili su cui intervenire, tenendo presente che alcune coincidono con le cifre tonde.

L'area dei 14 euro è senza dubbio importante al pari di quella dei 13 euro e in ottica di investimento è importante dire che il mercato nel primo trimestre dell'anno segna dei minimi di periodo.
Questo vuol dire che se ad oggi ENI non sembra voler flettere, allora è probabile e quindi possibile che i minimi segnati da gennaio ad oggi siano i minimi che non verranno toccati per il prossimo trimestre.

In termini pratici se ENi dovesse andare sotto i 13 euro da qui a giugno, una posizione long aperta sopra questo livello andrebbe comunque chiusa in stop, con primo target a 14 euro e secondo obiettivo poco sotto i 15 euro. L'area dei 14,7/15 euro è potenzialmente raggiungibile da ENI da qui alla fine del secondo trimestre.

Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) è uno dei titoli che ha fatto più penare gli investitori negli ultimi anni, basti pensare che è sceso da valori prossimi ai 25 euro fino ai 3 euro. Il titolo a fine maggio dello scorso anno è sceso in una sola seduta da 4 a 3,5 euro, ma in seguito si è formato un nuovo canale rialzista.
L'ultima discesa verificatasi a febbraio fino a inizio marzo, ci sta dicendo che su Saipem probabilmente ora non funzionano più i livelli dinamici, ma quelli statici.

Se proprio uno volesse investire sul titolo, dovrebbe andare a comprare livelli statici di supporto, per provare poi a vendere su successive resistenze. L'area intorno ai 3,15/3,16 euro, corrispondente a precedenti minimi molto importanti, potrebbe essere sfruttata per un ingresso long.
Guardando gli indicatori e oscillatori tecnici si nota una divergenza, con lo stocastico che genera minimi più alti, associati però sui prezzi a dei minimi più bassi, non a caso il titolo in poche sedute dai 3,07/3,08 euro è riuscito ad arrivare in poche sedute in area 3,5 euro.

La divergenza si sta ancora realizzando ed è probabile che se anche Saipem dovesse scendere ancora, è difficile che lo stocastico da 52 possa tornare sotto l'area dei primi minimi. L'idea è che su conferma di pattern di prezzo si potrebbero avere nuovi livelli di ingresso long su Saipem.

Su un titolo così debole però bisogna avere orizzonti temporali brevi: se rimanessimo mesi su Saipem, nel migliore dei casi anche un buon guadagno che avremmo capitalizzato, potrebbe essere facilmente perso, perchè il titolo così come velocemente sale, altrettanto rapidamente si rimangia tutto.

Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) oggi si mantiene a galla sulla scia di alcuni rumors, mantenendosi a poca distanza dall'area dei 16 euro. Ritiene questo livello raggiungibile ed eventualmente superabile nel breve?

L'area dei 16 euro è sicuramente raggiungibile da Generali nel breve, visto che il titolo nella giornata successiva alle elezioni ha aperto sotto i 14,8 euro, ma in seguito ha dato vita ad una forte salita.
Generali ha sbattuto più volte contro l'area dei 16 euro, sopra la quale non sono state aperte nuove operazioni long, per cui la suddetta soglia deve essere intesa come area di target.

Non possiamo ipotizzare che il titolo con certezza rompa l'area dei 16 euro: in ottica evoluta il trader gestisce la posizione, per cui una volta raggiunto il target alza lo stop profit, così se il titolo parte al rialzo è ancora dentro e beneficia dell'allungo, ma se dovesse tornare indietro il trader esce dalla posizione per vedere se saranno attaccati massimi o meno.

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