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Migranti, Ue fissa nuove quote per gli stati sui richiedenti asilo

Una donna rifugiata con il suo bambino in un punto di raccolta in Ungheria. REUTERS/Marko Djurica (Reuters)

BRUXELLES (Reuters) - L'esecutivo Ue si sta preparando ad un nuovo scontro con i governi nazionali sui rifugiati, dopo che alcuni funzionari hanno fornito dettagli su quanti profughi chiederà di accogliere ad ogni Stato membro. La Commissione Ue proporrà infatti una nuova serie di quote nazionali per gestire 160.000 richiedenti asilo provenienti da Grecia, Ungheria e Italia, con la Germania che si dovrebbe far carico di oltre 40.000 persone e la Francia quasi 31.000. I paesi che non vogliono prendere parte al piano potranno temporaneamente fornire contributi finanziari per un anno, pari allo 0,002% del loro Pil, secondo quanto riferito da una fonte Ue. La formula delle quote, o "distribution key", si basa per il 40% sul reddito nazionale di ciascun paese ricevente, per un altro 40% sulla popolazione, per il 10% sul tasso di disoccupazione e per il restante 10% su quanti rifugiati il paese ha già gestito prima della crisi attuale. I ministri dell'Interno Ue discuteranno del progetto della Commissione ad una riunione di emergenza lunedì prossimo a Bruxelles, mentre il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker dovrebbe rendere nota la nuova proposta mercoledì. Funzionari Ue spiegano che Juncker proporrà di aggiungere 120.000 trasferimenti ad un gruppo di 40.000 persone che la Commissione aveva già proposto di spostare a maggio. Il piano rappresenta la mossa più importante finora da parte dell'Ue nel gestire una crisi, che ha visto centinaia di migliaia di rifugiati arrivare sulle rive meridionali e ai confini orientali dell'Europa. Il programma di ridistribuzione resta poca cosa rispetto agli 800.000 richiedenti asilo che la Germania prevede di ricevere quest'anno, ma Berlino ritiene comunque che convincere i suoi partner Ue a fare la loro parte sia cruciale per mantenere la solidarietà europea nella più grossa crisi migratoria dalla guerra dei Balcani negli anni 90. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha il pieno sostegno del presidente francese Francois Hollande. Ma mentre Berlino e Parigi usano il loro peso per obbligare gli stati a prendere persone che chiedono lo status di rifugiati, i paesi orientali più poveri hanno detto chiaramente di opporsi allo schema. La Gran Bretagna, che finora ha mantenuto le porte relativemente chiuse, è esente -- come Irlanda e Danimarca -- dalle politiche di asilo europee e quindi non sarà richiesto al paese di accogliere rifugiati. Il primo ministro David Cameron ha però domandato al parlamento di accogliere fino a 20.000 profughi siriani in cinque anni. In base al piano sarà richiesto ad alcuni paesi di fare di più di quanto in passato abbiano offerto di gestire. Per esempio alla Polonia, che ha detto di poter occuparsi di 2.000 profughi, la nuova proposta della Commissione ne assegna circa 12.000. La Slovacchia ha detto di non voler prendere musulmani. Dei 160.000 rifugiati da trasferire, 66.400 sono arrivati in Grecia, 54.000 in Ungheria e 39.600 in Italia. Italia e Grecia sono i principali approdi via mare mentre l'Ungheria quello via terra attraverso la penisola balcanica. In base allo schema, i tre paesi saranno esentati dal farsi carico di una quota dei rifugiati. Juncker proporrà anche un sistema di trasferimento permanente per agevolare la gestione dei flussi negli stati di frontiera che, in base alle leggi Ue attuali, dovrebbero ricevere tutte le richieste di asilo da parte dei profughi che entrano per la prima volta in Europa attraverso le loro frontiere. (Francesco Guarascio e Alastair Macdonald) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia