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Ministri zona euro puntano ad accordo su Tobin tax, restano divisioni

BRUXELLES (Reuters) - I ministri finanziari dei paesi europei che sostengono l'introduzione di una tassa continentale sulle transazioni finanziarie - guidati da Germania e Francia e di cui fa parte anche l'Italia - ribadiscono oggi l'impegno ad introdurre la cosiddetta 'Tobin tax' al più tardi nel gennaio del 2016. "C'è un accordo tra i paesi della cooperazione rafforzata per andare avanti nel processo di adozione della tassa sulla transazioni finanziarie con l'impegno di avere primi risultati concreti, che tasseranno azioni e alcuni derivati, per la fine di quest'anno" ha dichiarato oggi da Bruxelles il ministro delle finanze italiano Pier Carlo Padoan prima della riunione dell'Ecofin. Il ministro delle Finanza spagnolo Luis de Guindos ha espresso la speranza che possa essere raggiunto un accordo tra i ministri finanziari sugli asset da includere nella tassazione, "soprattutto azioni e qualche derivato", in linea con quanto chiede l'Italia. "Vogliamo l'accordo sulle regole quest'anno cosicché (la tassa) possa entrare in vigore l'anno prossimo" ha detto de Guindos, precisando che restano decisioni da prendere riguardo il livello di tassazione e le modalità di applicazione. Ma, al di là delle perplessità già avanzate nel 2011 dalla Bce, secondo cui la tassa rischia di avere un effetto controproducente, sembrano rimanere differenze profonde all'interno del gruppo dei sostenitori, al quale alcuni paesi non hanno nascosto di aver aderito di malavoglia, per non dispiacere Berlino. "La mancanza di informazioni sulla proposta è un problema reale" ha commentato il ministro delle Finanze svedese Andres Borg, che da tempo si oppone al progetto definendolo "una tassa molto costosa e inefficiente". Il collega britannico George Osborne ha invece dichiarato che si tratta di una tassa "sul lavoro" e "sulle pensioni". E di fronte all'accordo di massima sull'introduzione della tassa, firmato oggi da 10 Paesi, si sfila la Slovenia, pur essendo uno dei firmatari della cooperazione rafforzata. Ufficialmente Lubiana non ha sottoscritto l'accordo di oggi perchè nel paese è in corso una crisi politica. Già in una prima fase il progetto era stato limitato alla sola zona euro rispetto alla proposta iniziale di un'applicazione dell'intera Ue. Inoltre, dall'anno scorso appare chiaro che la portata del provvedimento verrà ridotta, limitandone inizialmente l'applicazione ad una piccola tassa sulle transazioni azionarie e con tempi molto più lunghi per essere portata a regime. Secondo quanto riferito a Reuters da fonti ufficiali la tassa sulle transazioni finanziarie, così come dovrebbe essere ridisegnata, garantirà solo un decimo dei 35 miliardi di euro l'anno inizialmente previsti come importo massimo. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia