Mps, non ci sarà l’intervento del governo
Il sistema bancario italiano in un anno ha tirato fuori circa 7 miliardi di euro per sostenersi. Una fatica che denota lo stato, precario, di salute dell’impianto creditizio. Good banks al centro dell’attenzione, insieme a Monte dei Paschi. Su Siena il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha escluso il piano di nazionalizzazione. Bisogna fare presto per rimettere in sesto la banca, il 24 ottobre il Montepaschi ha convocato il consiglio per approvare il piano strategico.
Sarà il primo cda di nuovo amministratore delegato, Marco Morelli che dovrà convincere gli investitori a seguire la strada tracciata, quella della conversione dei bond subordinati. Il mercato, invece, a sottoscrivere l’aumento di capitale da 5 miliardi. Una cifra importante se si considera che Montepaschi in otto anni ha bruciato circa 15 miliardi di euro di nuovi capitali e oggi il controvalore della banca si aggira attorno ai 530 milioni.
L’aumento di capitale, vitale per evitare il fallimento, “avrà successo”, secondo Padoan. Il governo, tra l’altro, si deve occupare anche della questione delle banche in risoluzione. Ubi sembra interessata solo a Etruria, Marche e CariChieti, attende per spuntare il prezzo migliore. Per ora nessuna offerta per rilevare CariFerrara, e l’Ue sembra aver perso la pazienza: c’è tempo solo un mese per la cessione.