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Mps, Barbagallo: Bankitalia non potè valutare prezzo Antonveneta

ROMA (Reuters) - A differenza di altre autorità europea come la tedesca Bafin, la Banca d'Italia non ha il potere di indagare la congruità del prezzo pattuito in caso di fusioni ed è per questo che non ha fatto valutazioni sul valore pagato da Mps per l'acquisizione di Antonveneta pari a circa 9 miliardi, di cui 6 come avviamento.

Lo ha detto il capo della vigilanza, Carmelo Barbagallo, durante la nuova audizione in commissione d'inchiesta sul sistema bancario.

"Se un'autorità fosse come la Bafin, sia autorità di mercato sia di vigilanza, questo faciliterebbe operazioni di questo tipo", ha detto.

L'acquisizione di Antonveneta, avviata a novembre 2007, è l'atto di inizio della crisi che porterà Mps ad essere ricapitalizzata dallo Stato con un intervento pubblico di 5,4 miliardi, tenendo conto anche degli indennizzi in programma entro fine anno per i piccoli risparmiatori.

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"Se non si può intervenire sul prezzo, francamente risulterebbe contradditorio segnalare problemi. Se non si ha la possibilità di valutare il prezzo men che men si può dire che il prezzo non è congruo, non sarebbe serio", ha aggiunto.

Bankitalia aveva condotto una ispezione conclusa a fine 2006 su Antonveneta e comunicata alla banca padovana il 9 marzo 2007 "con un giudizio prevalentemente sfavorevole" e sanzioni amministrative per 540.000 euro ad amministratori e sindaci.

Un anno dopo, il 6 marzo 2008, l'appunto per il direttorio della Banca d'Italia prepara le informazioni necessarie a dare il via libera all'operazione e, a proposito del prezzo, suggerisce di ribadire a Mps "che ogni valutazione relativa a profili diversi da quelli della vigilanza è rimessa alla piena ed esclusiva responsabilità dei competenti organi aziendali".

Pochi giorni dopo, il 17 marzo, l'allora governatore di Bankitalia Mario Draghi firma il nulla osta, subordinando il perfezionamento dell'operazione "alla preventiva realizzazione delle misure di rafforzamento patrimoniale programmate".

(Giuseppe Fonte) (Stefano Bernabei)

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