Multe, sono il solito bancomat dei Comuni per aggiustare i conti
Sempre più multe. Va bene la sicurezza stradale e il rispetto del codice, ma bisognerà pure fare cassa in qualche modo. Tartassare gli automobilisti per i Comuni resta il modo più veloce. Tanto quanto una multa per eccesso di velocità, magari con comminata grazie all’autovelox. Nel 2015 i Comuni hanno incassato 1,7 miliardi di euro delle multe. Il 47 per cento in più rispetto al 2014.
I dati sono quelli della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli enti locali. Secondo i magistrati contabili “continua a essere significativa l’incidenza della tassazione immobiliare (Imu), nonché il peso della tassa sui rifiuti”. L’imposta di soggiorno è bollata come “di scarsa rilevanza”. Le multe, invece, sono una fonte di introiti sicuri per rimpinguare le casse delle amministrazioni. Tra il 2010 e il 2014 le contravvenzioni erano calate del 10 per cento, adesso tornano a crescere. E anche velocemente.
La regione che ha staccato più verbali è il Lazio con 563 milioni di euro e un balzo del 53 per cento, rispetto ai 364 milioni del 2014. Segue la Campania, con 181 milioni di euro e un un incremento del 36 per cento. Poi ci sono sono Piemonte e Lombardia, dove i Comuni hanno incassato rispettivamente 179 milioni e 156 milioni. “Le amministrazioni non fanno cassa con le multe”, è convinta l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani). Difficile crederci perché le stime per il 2015 erano di 1,2 miliardi e, invece, alla fine il bilancio finale è di stato di 5 milioni in più.
Sempre secondo stime, il 2016 dovrebbe far registrare un incremento delle sanzioni. Merito dell’aumento degli autovelox e maggior controlli con le telecamere per gli accessi a zone Ztl. Gli strumenti più utili per fare cassa. Basta superare di 5 chilometri orari il limite di velocità, spesso fissato a un impraticabile 50 km/h su strade provinciali, per vedersi recapitare una multa salatissima. Senza neanche bisogno che il vigile ci fermi, con l’autovelox arriva comodamente a casa.