Nave Saipem, Alfano a Turchia: rispettare diritto internazionale e interesse Eni
ROMA (Reuters) - L'Italia spera in una soluzione condivisa che rispetti il diritto internazionale e l'interesse di Eni nella vicenda del sequestro da parte della marina turca di una nave Saipem al largo di Cipro.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano al suo omologo turco Mevlut Cavusoglu, a margine di un incontro a Kuwait City, riferisce una nota della Farnesina.
Eni detiene il 30% di Saipem.
La nave Saipem 12.000 è stata bloccata da una nave da guerra turca dopo che l'Eni, la settimana scorsa, aveva annunciato una scoperta promettente nella zona economica esclusiva di Cipro che Ankara rivendica in parte.
"Alfano ha rappresentato al suo omologo l'aspettativa italiana di individuare una soluzione condivisa nel rispetto del diritto internazionale e nell'interesse sia dell'Eni, sia dei Paesi della regione, sia delle due comunità cipriote", dice la nota spiegando che già ieri Alfano aveva avuto un colloquio telefonico con il ministro turco sulla vicenda.
"I due ministri, oggi, hanno concordato sulla necessità di tenere conto dei rispettivi interessi nazionali e delle preoccupazioni dei rispettivi governi anche allo scopo di preservare il necessario clima di fiducia per possibili ulteriori progetti in campo energetico, oltre a quelli in essere", precisa la Farnesina.
Cipro è divisa in due dal 1974, dopo il colpo di Stato dei filo greci e l'invasione da parte della Turchia. Dal 2004 la zona greco-cipriota, con capitale Nicosia, fa parte dell'Unione Europea.
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