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Nomine, possibile uscita Caio da Poste, in arrivo AD Terna Del Fante

di Stefano Bernabei

ROMA (Reuters) - A pochi giorni dalla presentazione da parte del Tesoro delle liste per i rinnovi dei consigli di amministrazione in alcune importanti controllate pubbliche, si consolidano le voci per una possibile uscita di Francesco Caio, AD di Poste , che verrebbe sostituito da Matteo Del Fante, oggi AD di Terna.

L'indicazione, da sei diverse fonti che seguono il dossier, resta ovviamente soggetta a modifiche dell'ultima ora, anche considerando che la casella dell'AD di Terna è ancora in discussione, dicono due delle fonti.

In corsa per coprire l'eventuale posto lasciato libero da Del Fante ci sarebbero, tra gli altri, l'attuale AD Acea Alberto Irace, quello di A2A Valerio Camerano, che in realtà avrebbe avuto già l'ok dei suoi azionisti per una riconferma nella utility lombarda, e il Cfo di Poste Luigi Ferraris.

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Le decisioni sono comunque imminenti e secondo le fonti il 20 marzo il Tesoro potrebbe aver già completato le liste dei board da rinnovare che, oltre a Poste e Terna, riguardano Eni, Enel, Leonardo e Enav.

Una fonte governativa ha detto che sarebbe in uscita anche l'AD di Leonardo, Mauro Moretti, e che si starebbe vagliando una soluzione interna. Ieri lo stesso Moretti, la cui conferma è in bilico dopo la condanna a sette anni in primo grado per la strage di Viareggio quando era AD di Fs, ha detto di avere il gradimento degli investitori ma che la decisione spetta al Tesoro.

Sarebbero invece riconfermati gli AD di Eni (Claudio Descalzi), Enel (Francesco Starace) ed Enav (Roberta Neri).

Il Tesoro e le società non hanno commentato.

L'eventuale uscita di Caio secondo alcuni analisti potrebbe essere motivata da "una bassa propensione a partecipare a operazioni di sistema".

"Da un punto di vista industriale non ci sono ragioni per non riconfermare Caio", dice a Reuters un analista che preferisce restare anonimo. "Probabilmente, da un punto di vista politico ha scontentato l'azionista di maggioranza per non aver aderito con la necessaria convinzione al salvataggio delle banche e per non aver finalizzato l'acquisizione di Pioneer. Ma in entrambi i casi ha fatto gli interessi degli azionisti di minoranza".

-- Hanno collaborato Massimiliano Di Giorgio, Antonella Cinelli, Alberto Sisto, Steve Scherer