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Padoan: riforma popolari può aiutare Mps

Pier Carlo Padoan in una immagine di archivio. REUTERS/Francois Lenoir (Reuters)

DAVOS, Svizzera (Reuters) - La riforma delle popolari dovrebbe innescare una fase di consolidamento del settore bancario, allargando l'accesso al capitale e facilitando accordi che potrebbero aiutare altri istituti di credito incluso il Monte dei Paschi di Siena. Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in una intervista a Reuters a margine del World Economic Forum di Davos in Svizzera. Il governo ha approvato ieri un decreto legge che impone alle prime dieci banche popolari di trasformarsi in società per azioni entro 18 mesi e superare la regola una testa un voto che le ha protette da takeover e difeso gli interessi locali. "Mi aspetto un qualche tipo di iniziativa. Mi aspetto entrambi (consolidamento e takeover) e forse anche altre combinazioni", ha detto Padoan. Il ministro respinge l'ipotesi che a muovere il governo sia stata la situazione finanziaria di Mps, impegnato in un aumento di capitale da 2,5 miliardi dopo essere uscito con la più alta carenza di capitale dall'esercizio della Banca centrale europea sui bilanci degli istituti di credito europei. "E' chiaro che Mps ha bisogno di completare il suo piano di ristrutturazione che è ora oggetto di discussione con le autorità. Riteniamo che questo possa essere fatto con meccanismi di mercato. Dunque la ragione per la quale noi abbiamo accelerato la riforma non ha nulla a che vedere con le necessità di Mps", ha detto ancora Padoan. La banca toscana potrebbe però ricevere un beneficio indiretto dalla riforma varata ieri: "Non c'è bisogno di dire che se il mercato funziona meglio in termini di accesso ai capitali questo faciliterà tutte le transazioni, compreso forse Mps". Domani si riunisce il board della Bce e Padoan si aspetta che il presidente Mario Draghi rompa ogni indugio sull'acquisto dei titoli di Stato: "Mi aspetto che sia presa una decisione, prima di tutto perché non possiamo aspettare ancora. Sono convinto che il rischio di deflazione debba essere affrontato". Padoan vorrebbe un'operazione che coinvolga tutta la zona euro come una entità unica e non un Qe diviso per stati: "Mi piacerebbe assistere a una politica monetaria 'mutualistica', ossia che non faccia distinzione nell'impatto sui diversi Paesi". In marzo la Commissione europea darà il suo giudizio sul bilancio 2015 dell'Italia a cui ha chiesto di migliorare dello 0,25% del Pil il deficit strutturale, ossia al netto del ciclo economico. "Questo non significa che abbiamo bisogno di correzioni aggiuntive. Non abbiamo bisogno di nuove manovre perchè abbiamo piena fiducia che le misure già adottate insieme al quadro macro produrranno l'aggiustamto necessario". (Alessandra Galloni) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italianoLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia