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Parte Atlante: i dubbi degli analisti

Atlante, il nuovo fondo presentato la settimana scorsa e creato dalle banche per gestire le ricapitalizzazioni degli istituti di credito e lo smaltimento dei crediti in sofferenza, è entrato in azione.

Atlante. Atto I

Il primo atto è rappresentato dall'accordo siglato tra la la Quaestio Sgr, la società che gestisce il fondo, è Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) per garantire l'iniezione di capitale da 1,75 miliardi di Banca Popolare di Vicenza. Secondo quanto stabilito dall'intesa Atlante subentra a Unicredit negli impegni di garanzia della banca gestita da Ghizzoni verso la banca veneta.

Atlante, così facendo, nuove i primi passi verso quella mission che è la causa fondante della sua nascita avvenuta, non certo a caso, a ridosso delle operazioni che vedevano coinvolti i due giganti del credito nazionale e cioè Unicredit e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) rispettivamente con Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, due operazioni che, evidentemente, sono state considerate talmente a rischio sul fronte delle possibili (carenti) sottoscrizioni da spingere i diretti interessati a premunirsi con la nascita di uno strumento di garanzia che si facesse carico del potenziale inoptato.

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I dubbi degli analisti

Atlante per il momento ha raccolto il favore non solo del governo, suo mecenate, ma anche delle organizzazioni internazionali, Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) in testa. Un po' meno entusiasti gli operatori, almeno nell'immediato, a giudicare dall'andamento del titolo di Unicredit che poco dopo le 12 segnava un passivo di oltre 3 punti percentuali. Più ottimisti, invece, gli analisti di Kepler Cheuvreux secondo cui Atlante è un primo passo positivo per quanto restino sulla sua applicazione alcuni dubbi. Quello che si trova di fronte lo strumento elaborato dagli istituti di credito è una monte di sofferenze e di crediti inesigibili che è arrivato a sfiorare i 200 miliardi di euro, il triplo dall'inizio della recessione, sintomo inequivocabile del legame tra i due fattori.

Per quanto sia all'inizio del suo cammino Atlante e soprattutto i suoi creatori, dovranno presto dover mettere nero su bianco sia le modalità di selezione (e la ripartizione delle cifre) che il prezzo con cui verranno valutate le sofferenze (particolare non indifferente visti i precedenti delle 4 banche di novembre), la percentuale della leva che si potrà permettere il fondo e quella riservata al veicolo speciale dedicato agli acquisti di Npl oltre all'acquisto delle banche di titoli junior del veicolo rispetto al contributo sui Npl, senza contare il comportamento che Atlante dovrà tenere nel caso in cui dovesse diventare azionista di una banca.

Gli scenari

Partendo proprio da questi dubbi da Kepler sono stati elaborati tre scenari differenti per riuscire a capire gli eventuali apporti che potrà portare l'iniziativa su tutto il tessuto di credito del Belpaese. Ebbene nel primo caso, quello neutro, si è ipotizzato che i 5 miliardi di capitale raccolti da Atlante vengano usati per l'aumento di capitale delle banche (3,5) e sfruttando una leva del 10% si potrebbe portare a 2 miliardi la quota riservata agli acquisti di titoli junior dal veicolo per gli Npl: considerando in questo caso una leva del veicolo di 5 volte si potrebbero portare a 17 i miliardi netti di Npl.

Qualora non si sfruttasse nessuna leva si avrebbero i 5 miliardi suddivisi tra 3,5 miliardi per gli aumenti di capitale e 1,5 miliardi per i titoli junior dal veicolo speciale per gli Npl; con leva del veicolo pari a 10,7 miliardi (ovvero 5 volte) si avrebbero 12,8 miliardi di Npl netti comprati.

Tutto cambierebbe nella migliore delle ipotesi e cioè quella che vedrebbe aumentare i miliardi di partenza i quali, invece di 5, potrebbero arrivare a 6 con leva del 10% e perciò un'extra di 600 milioni da sfruttare secondo la seguente ripartizione: 3,5 miliardi per aumento di capitale e 3,1 miliardi per titoli junior dal veicolo di Npl. Se poi sugli Npl si avesse una leva a 5 di 22 miliardi di euro allora l'acquisto arriverebbe a 26,5 miliardi di Npl netti.

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