Per portare il cibo a domicilio si rischia la vita. Incidenti in aumento tra chi non vuole perdere il lavoro da 5 euro all’ora
La vita del “pony pizza” è sempre più dura. Scorrazzano da una parte all’altra delle città, in bicicletta o con lo scooter, inseguono gli ordini di chi vuole il cibo a casa, e sono pagati circa 5 o 6 euro all’ora. Spesso lavorano in nero, in condizioni sempre più pericolose, considerato che gli incidenti sono in aumento.
Gli ordini con l’app
Le più famose sono Just Eat, Deliveroo, Glovo, Foodracers, Foorban e Foodora. Non c’è pioggia o tempesta di neve che li riesca a fermare. I “ragazzi delle pizze” lavorano in qualsiasi condizione meteo. E a dire il vero non consegnano solo pizza perché se è vero che la margherita è la più cliccata tra gli uomini, il sushi è invece preferito dalle donne.
Gli incidenti
A Verona, giovedì scorso è morto in un incidente durante una consegna in sella al proprio scooter, Tommaso Donisi, un ragazzo di 28 anni che faceva il pony-pizza, in attesa di trovare un lavoro migliore. Alle otto e mezza di sera si è schiantato contro una Yaris a poche centinaia di metri dall’Arena. A inizio dicembre, a Trieste, ha perso la vita un ragazzo di 17 anni, Diego Emili, investito da un’auto mentre stava facendo una consegna con il suo motorino. Pochi giorni fa un altro schianto a Rovigo, con protagonista un quarantenne. Settimana scora a Livorno, un 25enne stava attraversando sulle strisce per consegnare delle pizze, è stato travolto da un’auto, rimediando la doppia frattura di tibia e perone.
Le condizioni di lavoro
“Lavoriamo fino a tardi e quando facciamo le consegne in posti isolati c’è da aver paura”, racconta un pony-pizza milanese. “Alcuni miei colleghi sono stati rapinati anche più di una volta”. Sempre più fattorini si stanno organizzando per aderire ai vari sindacati sociali: chiedono soprattutto contratti che non li obblighino a fare consegne “a cottimo” perché c’è anche chi viene pagato solo in base agli ordini che riesce ad evadere. Con tutti i rischi del caso.