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Perché per gli autistici è difficile guardare le altre persone negli occhi – 16 testimonianze

Per alcune persone nello spettro dell’autismo, il contatto visivo con altre persone può essere un’esperienza stressante e sfiancante. Fin troppo spesso, tuttavia, chi non conosce questi disturbi tende a considerare il rifiuto del contatto visivo come un comportamento maleducato o antisociale, quando non in realtà non è affatto il caso.

Per tentare di capire meglio ciò che provano le molte persone comprese nello spettro, The Mighty ha chiesto ai lettori afflitti da autismo che trovano faticoso il contatto visivo di descrivere com’è per loro quest’esperienza.

Questo è ciò che hanno da dire:

1. “Per me è una cosa astratta e può essere molto faticoso. Guardare qualcuno negli occhi significa assorbire tutto di lui in quanto persona, e l’esperienza è sovrastante. È un flusso costante di informazione sensoriale supplementare da elaborare oltre a tutta quella che sto già cercando mentalmente di organizzare mentalmente. Può interrompere ogni processo di pensiero oppure ogni discorso che sto facendo, ed esaurisce rapidamente la mia energia.” — Laura Spoerl

2. “I miei occhi fotografano ogni cosa che vedo, e mentalmente posso andare indietro e visualizzare nuovamente queste foto nella mia mente per molto tempo. Se ti guardo negli occhi per troppo tempo, resto sovrastata da tutte queste foto dei tuoi occhi. È sovrastante, e devo smettere di guardare per dare alla mia mete qualcosa di diverso da elaborare.” — Sydney Brown

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3. “Fa semplicemente ribrezzo.” — Tom Bowes

4. “Per me, il contatto visivo mi fa sentire come se fossi fissato, scrutato a fondo, giudicato. Mi mette a disagio perché mi fa sentire di essere sotto un’immensa pressione, e mi sento sempre più teso, e alla fine inevitabilmente devo distogliere lo sguardo. È quasi come se fosse una situazione conflittuale, e questo mi provoca un sacco di ansia. È davvero troppa pressione da sostenere, e non riesco a mantenere il contatto visivo molto a lungo, tranne con le persone di cui mi fido… Ma anche se i miei occhi possono vagare, e persino se mi metto a guardare in un’altra direzione, non bisogna fraintendere; sto sempre ascoltando, e sono sempre interessata in ciò che l’altra persona mi sta dicendo.” — Emma Wozny

5. “Ci si può sentire come nudi. È molto difficile formare un pensiero coerente con tutto ciò che ti passa nella testa. Il mio trucco per rendere più sopportabile il contatto visivo è guardare le sopracciglia delle persone. Nessuno nota la differenza.” — Megan Klein

6. “Da bambino, non guardavo mai le altre persone negli occhi, ora invece sì (o faccio in modo che le persone lo credano) in alcune situazioni, ma non in altre. Se sono stressato per qualche questione, più probabilmente non farò nessun contatto visivo, e in generale non posso dire che mi piaccia. È difficile spiegare perché il contatto visivo sia difficile, ma molte volte è inquietante. Mi sento come se l’altra persona mi stesse guardando dritto nell’anima. È per questo che mi era assolutamente insopportabile, e in alcune circostanze lo è ancora.” — Pagina Facebook “Alex Lowery speaks about autism”

7. “Per me è difficile perché mi sembra che la persona che guardo negli occhi possa vedere quanto sono strana e socialmente impacciata. Mi sforzo di avere un contatto visivo quando parlo a un’altra persona, ma quando lo faccio mi può far bruciare o lacrimare gli occhi.” — Jill Toler

8. “Quando guardo le persone negli occhi, il mondo attorno a me si oscura. Posso solo elaborare l’immenso dolore e il disagio che arriva al mio cervello. Questo dolore va via quando distolgo lo sguardo.” — Lucy Clapham

9. “Trovo il contatto visivo diretto troppo conflittuale, e non sono capace di gestire bene i confronti.” — Liz Stanley

10. “Provare a guardare qualcun altro negli occhi costantemente per me è a volte doloroso fisicamente. Non significa che non sto ascoltando o che ho qualcosa contro la persona che mi sta parlando, è solo una fatica enorme per me mantenere il contatto visivo.” — Chris Amor

11. “Se provo a guardarti mentre sto provando a dire qualcosa mi riesce difficile dire quello che voglio dire, perché non riesco a separare l’elaborazione delle due cose.” — Nell Rus

12. “Per me può essere un dolore fisico; mi sembra di bruciare per le troppe emozioni, e non riesco a sopportarle tutte allo stesso tempo.” — Rosie Howard

13. “Ci sono già fin troppe cose su cui mi devo concentrare mentre parlo senza esigere che faccia una cosa che, per dirla sinceramente, a molti di noi sembra totalmente innaturale. Potete avere da me o il contatto visivo, o la mia concentrazione. Scegliete a cosa tenete di più.”– Chris Bonnello, del sito “Autistic Not Weird”, in un’email a The Mighty

14. “È una sensazione di grande disagio; come una minaccia, o un’invasione. Trovo molto più facile guardare negli occhi persone che conosco bene.” — Deidra Tucker

15. “Il contatto visivo per me è difficile perché sono facilmente sovrastato da molti input diversi. Quando provo ad ascoltare, seguire, o contribuire a una conversazione o anche solo a gestire le diverse informazioni sensoriali, è più facile, più comodo e meno doloroso per me non avere nessun contatto visivo. Ascolto e mi concentro meglio quando non c’è contatto visivo.” — Erin McKinney, in un’email a The Mighty

16. “Per me, lo sento come una cosa innaturale.” — Emilyanne Wachter

The Mighty
Melissa McGlensey