Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.249,77
    +310,02 (+0,91%)
     
  • Dow Jones

    38.239,66
    +153,86 (+0,40%)
     
  • Nasdaq

    15.927,90
    +316,14 (+2,03%)
     
  • Nikkei 225

    37.934,76
    +306,28 (+0,81%)
     
  • Petrolio

    83,66
    +0,09 (+0,11%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.750,79
    -845,26 (-1,39%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.331,83
    -64,70 (-4,63%)
     
  • Oro

    2.349,00
    +6,50 (+0,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0697
    -0,0036 (-0,33%)
     
  • S&P 500

    5.099,96
    +51,54 (+1,02%)
     
  • HANG SENG

    17.651,15
    +366,61 (+2,12%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.006,85
    +67,84 (+1,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8560
    -0,0014 (-0,16%)
     
  • EUR/CHF

    0,9779
    -0,0006 (-0,07%)
     
  • EUR/CAD

    1,4615
    -0,0034 (-0,23%)
     

Perché in Amazon c’è una guerra interna contro il riconoscimento facciale

(Getty)
(Getty)

Una lotta per la libertà. Alcuni azionisti di Amazon vorrebbero vietare che la società possa vendere il suo sistema di riconoscimento facciale a governi che potrebbero abusarne per sopprimere libertà civili, censurare gli oppositori e discriminare gli immigrati. Si preannuncia una battaglia a suon di voti nella prossima assemblea annuale, in programma il 22 maggio.

Il programma di Amazon

Rekognition, il programma cloud sviluppato dal 2016 da Amazon web services, è già in uso in Oregon e in Florida. Anche l’Fbi lo sta provando. Esistono contatti commerciali già avviati con l’agenzia per l’immigrazione e il rafforzamento delle dogane (Ice), nonostante, scrivono gli azionisti, i dubbi sul fatto che “possa facilitare la sorveglianza di massa e la profilazione razziale”.

La richiesta dei dipendenti

Nei mesi scorsi 450 dipendenti, 70 organizzazioni e 150mila persone hanno scritto ai vertici dell’azienda per sospendere gli appalti con i governi e prevenire abusi della tecnologia. Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, però, non vuole fare un passo indietro. Insieme agli altri manager dell’esecutivo ha messo nero su bianco l’invito a tutti gli azionisti a votare no al divieto di vendere Rekognition a Washington o ad altri governi, all’interno dei documenti preparatori all’assemblea.

Timori per i diritti civili

Organizzazioni per i diritti civili, accademici e azionisti hanno chiesto ad Amazon di fermare le vendite di Rekognition al governo, preoccupati che la nostra azienda stia favorendo un sistema di sorveglianza “chiavi in mano” per violare diritti e colpire le comunità di colore”, si legge nella mozione pro-stop, a firma di un gruppo attivista. La fronda cita anche le parole di Brian Brackeen, ex amministratore delegato di Kairos, società di riconoscimento facciale, che ha precisato: “Qualsiasi società che in questo settore offra software al governo, in America o in altre nazioni, sta volontariamente mettendo in pericolo la vita delle persone”. La partita non si gioca solo sul piano dei diritti ma anche su quello economico.

Leggi anche:

Sicurezza stradale, ricordate di mettere le gomme estive

Licenzia i dipendenti con un messaggio e scappa

La villa da sogno in California finisce all’asta: solo per veri nababbi