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Pfizer-Medivation: non tutti gli analisti sono d'accordo

La notizia di ieri confermava un certo fermento nel settore dei big pharma: Pfizer (NYSE: PFE - notizie) completava l'acquisizione per 14 miliardi di dollari di Medivation (NasdaqGS: MDVN - notizie) , società specializzata nella cura delle patologie oncologiche.

Pfizer e le sue manovre

La strategia del gruppo era quella di consolidare la propria presenza in un settore che, per il futuro, sarà protagonista. Una conferma arriva dalle dichiarazioni che i vertici di Pfizer hanno rilasciato in merito alla fusione, nata con lo scopo di rendere la società newyorkese leader nel settore dei trattamenti antitumorali (Pzifer è leader per le terapie contro il tumore al seno, Medivation in quello alla prostata) ma anche per generare ritorni appetibili e per creare valore a favore degli azionisti. Purtroppo, però, il parere degli analisti, una volta esaminata l'operazione, sembra essere piuttosto cauto: troppo alta la somma pagata, anche per chi, come Medivation, era una preda ambita che già aveva avuto più di una proposta nel recente passato e troppo forte il rischio visto il pagamento cash.

Troppo alta la valutazione?

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La valutazione data da Pfizer alle azioni del suo nuovo gioiello è di 81,5 dollari per azione con previsioni che parlano di un impatto sull'utili per azione rettificato diluito per Pfizer pari a 0,05 dollari per un' operazione che dovrebbe concludersi già alla fine dell'anno. Il prossimo passo di Pfizer, ora, dovrebbe essere quello di snellire la propria struttura con la divisione in due rami: uno per la gestione del settore farmaci già sul mercato, l'altra per quello dei farmaci privi di brevetto o scaduti. Ma resta il dubbio, e anche più di uno, degli esperti sia sull'accordo in sé sia sulla futura divisione dell'azienda. Su quest'ultimo fattore si è espresso John Boris, analista di SunTrust Robinson Humphrey, che confermando il suo rating neutral su Pfizer, ha anche sottolineato che l'azienda difficilmente potrebbe dar vita alla scissione in due rami dal momento che la sua pipeline sul lato dell'innovazione dei farmaci non è ancora abbastanza forte per competere sul mercato.

La posizione degli analisti

Una conferma di questo arriva anche dalle parole di Tim Anderson che in una nota ai clienti ha sottolineato come recentemente Pfizer abbia introdotto alle vendite il farmaco Ibrance, per il trattamento del tumore al seno, come sostegno per la vendita in calo di altri farmaci più vecchi. Da qui l'ottimismo per l'entrata di nuove energie come appunto Xtandi, in mano a Medivation. Per Rbc, invece, c'è una sproporzione di fondo tra il prezzo della chiusura delle azioni di Medivation, prezzo che venerdì scorso ha registrato i 67,16 dollari con oltre gli 80 offerti da Pfizer. Diverso il parere di Canaccord che ha deciso di alzare il target price di Medivation da 70 a 82 dollari su rating Buy; il vantaggio dell'acquisizione, però, si avrebbe sul lungo periodo, perchè il farmaco che ha attirato di più l'attenzione, Xtandi, focalizzato per il trattamento del tumore alla prostata, in realtà potrebbe favorire l'espansione dei ricavi a lungo termine. Intanto da BMO Capital hanno ribadito il rating Outperform per Pfizer, con un target price di 40 dollari, livello che rappresenta un potenziale upside del 15% dall'attuale valore azionario.

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