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Piazza Affari: tenersi pronti a posizionarsi. Ecco quando

La scorsa settimana si è conclusa con una seduta in ribasso per le Borse europee che, dopo il timido recupero di giovedì, sono tornate a perdere terreno. Il Ftse100 e il Cac40 sono scesi rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%, seguiti dal Dax30 che ha ceduto lo 0,47%.

Simile a quest'ultima la conclusione di Piazza Affari dove il Ftse Mib ha terminato gli scambi a 20.833 punti, in flessione dello 0,46%, dopo aver segnato nell'intraday un massimo a 21.009 e un minimo a 20.744 punti.
Ancora una volta il bilancio settimanale è negativo visto che l'indice delle blue chips nelle ultime cinque sedute ha ceduto lo 0,51%, rispetto al close del venerdì precedente.

L'area dei 21.000 resta un polo di attrazione

L'indice Ftse Mib in apertura di settimana ha provato a riposizionarsi al di sopra di area 21.000, ma è stato respinto da quota 21.100, scendendo poco sotto i 20.600 punti, sugli stessi minimi già registrati il 6 giugno e il 30 maggio scorsi. Da questo livello si è avuta una reazione che però non ha portato le quotazioni oltre quota 21.000, con successivo ripiegamento verso 20.800 punti in chiusura di settimana.

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I livelli da tenere d'occhio nel breve

L'evoluzione delle ultime sedute di fatto non aggiunge grandi indicazioni rispetto al quadro già delineatosi nelle settimane precedenti. Il Ftse Mib resta imbrigliato in una fase laterale compresa tra i 20.600/20.550 e i 21.150/21.200, con movimenti sempre più congestionati all'interno di questo intervallo.

Un ritorno di direzionalità si avrà solo con il superamento di uno di questi due estremi e alla rottura dei 21.150/21.200 si assisterà ad una prosecuzione rialzista verso i 21.500 punti, con successivo test dei massimi dell'anno in area 21.800.

Con l'abbattimento di quest'ultima barriera l'indice potrà proseguire la sua ascesa verso i 22.200 punti prima e i 22.400/22.500 punti più in là nel tempo.
Al ribasso invece il cedimento confermato di area 20.600/20.500 aprirà le porte ad una flessione verso i 20.200 punti prima e i 20.000/19.930 in seguito, con conseguente chiusura del gap-up lasciato aperto lo scorso 24 aprile, all'indomani del primo turno delle elezioni presidenziali francesi.

Non è facile prevedere se l'interruzione della fase laterale in atto avverrà con una rottura al rialzo o al ribasso dei due estremi segnalati prima. Molto dipenderà anche dall'andamento degli altri indici azionari e dal contesto intermarket che appare ancora in evoluzione, con particolare riferimento al dollaro e all'oro, i principali drivers da monitorare nel breve.

I market movers in America e in Europa

Per la prima seduta della nuova settimana sul fronte macro Usa si segnalano gli ordini di beni durevoli che nella lettura preliminare di maggio dovrebbero evidenziare una variazione negativa dello 0,5%, in recupero rispetto al calo dello 0,8% precedente. Al netto della componente trasporti si prevede un rialzo dello 0,3%, in recupero rispetto alla flessione dello 0,5% precedente.
In agenda anche un discordo di John Wiliams, presidente della Fed di San Francisco.

In Europa si guarderà alla Germania dove sarà reso noto l'indice IFO che a giugno dovrebbe attestarsi a 114,6 punti, in linea con la lettura precedente.
Da segnalare che lunedì avrà inizio in Portogallo il Forum della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) sulle Banche Centrali in Portogallo. In giornata sono attesi i discorsi del presidente Draghi, del numero uno della Bank of England, Carne, e del presidente della Bank of Japan, Kuroda.

I titoli da monitorare a Piazza Affari

A Piazza Affari si segnala un'assemblea di CDR Advance Capital per l'approvazione dei dati di bilancio dell'ultimo esercizio.

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