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Portabilità del numero: i colossi della telefonia insorgono, Agcom frena

Ricaricare il cellulare

La portabilità del numero di telefonia mobile è l’anima del libero mercato, di una sfida scandita da offerte, promozioni e sconti, in cui i consumatori più avveduti possono risparmiare parecchio “surfando” da un operatore all’altro, scegliendo fra le tariffe e gli abbonamenti più consoni all’utilizzo personale del cellulare.

In fondo la tariffa del cellulare è un po’ come un vestito su misura e il mercato, da una quindicina d’anni a questa parte, permette, fra tariffe base e opzioni, di limitare la spesa. Sono in molti ad averlo capito e ad avere iniziato a praticare l’arte della migrazione da un operatore all’altro, portandosi appresso il vecchio numero.

Fra i comportamenti che i quattro colossi italiani della telefonia vogliono scongiurare c’è, sicuramente, la sempre più diffusa abitudine di cambiare operatore per non dover saldare la bolletta al vecchio gestore. Altrettanto deleteria per le casse dei gestori è la pratica di far attivare una nuova Sim a clienti fittizi, per poi passare, dopo pochi giorni o addirittura poche ore, a un altro operatore concorrente.

Per ostacolare comportamenti truffaldini e cambi di operatore troppo strumentali, Tim, Vodafone, Wind e 3 hanno chiesto a Agcom di limitare il diritto alla portabilità del numero nei passaggi da un vecchio a un nuovo gestore a chi abbia saldato tutte le proprie bollette. Come secondo “rimedio” i gestori chiedono che venga fissato un obbligo di utilizzo di almeno 30 giorni dopo l’attivazione di una nuova Sim, prima che si possa passare a un’offerta concorrente.

Dall’Agcom, però, arriva una sostanziale frenata. “Quello della portabilità è un diritto fondamentale del cliente che deriva dalla normativa Ue – spiega il commissario dell’Agcom Antonio Preto -. Si tratta, dunque, di una prerogativa quasi intoccabile del consumatore. Gli operatori si sentono frodati? Hanno nel codice civile tutti gli strumenti di rivalsa contro i clienti morosi”. Anche sul vincolo temporale per il passaggio da un operatore all’altro Preto resta cauto, poiché la possibilità di passare fra “un’offerta e l’altra per ottenere vantaggi” è uno dei lati positivi della concorrenza, un ambito in cui l’Agcom non deve, né può entrare.

C’è ancora un ultimo problema che sembra sulla strada della risoluzione, vale a dire quello riguardante i messaggi Sms che riportano un nome e non il numero del mittente. Questi messaggi (in cui rientrano, per esempio, quelli emessi dalle banche dopo una transazione) non sono regolamentati. L’idea dell’Agcom è di far bloccare dagli operatori tutti i messaggi “pirata”, provenienti da numeri inesistenti o rubati, e fare in modo che ogni Sms segnali il numero del mittente.

In un mercato nel quale gli stessi operatori hanno creato un sistema basato sulla concorrenza, ora i colossi della telefonia – afflitti da ammanchi milionari nei bilanci più recenti – chiedono di bloccare quello che è stato il principale motore del loro successo. Ma l’Autorità Garante per le Comunicazioni questa volta è fermamente dalla parte dei cittadini che – salvo improbabili colpi di scena – potranno continuare a dare la caccia alle offerte più convenienti.