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Presentato il piano europeo per l'industria "pulita"

Ci sono nuove regole sugli aiuti di Stato, valide fino al 2025. Ci sarà un fondo comune europeo per l'industria, i cui dettagli verranno definiti prima dell'estate. Ma nessun nuovo contributo dal budget comunitario, solo un utilizzo diverso di quelli già stanziati.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato il "Green Deal Industrial Plan", la strategia dell'Ue per rendere competitive le proprie aziende che operano a basso impatto ambientale: una mossa necessaria per rispondere all'Inflation Reduction Act statunitense.

Formalmente, si tratta solo di una comunicazione: in sostanza il primo contributo che alimenterà il dibattito fra i governi dell'Unione, in vista del prossimo Consiglio europeo, il 9 e 10 febbraio a Bruxelles. Poi la Commissione darà forma alle proposte sui diversi contenuti del piano, già entro la metà del mese di marzo, per tornare a discuterne nel vertice dei capi di Stato e di governo successivo.

Rivoluzione senza emissioni

Il piano si basa sulle iniziative già adottate in precedenza dall'Unione, in particolare il Green Deal europeo, che ha l'obiettivo di azzerare le emissioni nette di gas climalternati entro il 2050, e RepowerEu, il pacchetto pensato per rispondere alla crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina.

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"L'Europa è determinata a guidare la rivoluzione della tecnologia pulita. Per le nostre aziende e i nostri cittadini, significa tradurre le competenze in lavori di qualità e le innovazioni in produzioni di massa, grazie a un contesto più semplice e rapido", ha detto la presidente von der Leyen. "Un migliore accesso ai finanziamenti permetterà alle nostre aziende di ingrandirsi rapidamente".

Come legge nel documento presentato dalla Commissione, il piano "stabilisce il quadro per la trasformazione dell'industria dell'Ue per l'era delle emissioni nette zero".

Un iter complicato

Ma ogni misura necessita dell'approvazione degli Stati membri e del Parlamento europeo e non tutti sembrano d'accordo. Alcuni Paesi con un ridotto margine fiscale potrebbero irritarsi per l'allentamento dei vincoli sugli aiuti di Stato, mentre alcuni eurodeputati vorrebbero una nuova emissioe di debito comune per finanziare i sussidi alle aziende.

"Per quanto riguarda i finanziamenti, mi sembra che sia lo stesso vino, solo messo in un'altra bottiglia", dice a Euronews Michael Bloss, dei Verdi tedeschi.

"Le risorse di cui si parla sono già state stanziate per il programma RepowerEU e lo stesso vale per le entrate dell'Ets e del Fondo di ripresa dopo la pandemia... Quindi, non sono sicuro che questo piano ci aiuterà, perché in realtà abbiamo bisogno di nuovi fondi a livello europeo. E ora dobbiamo discutere su come reperire questo denaro aggiuntivo con qualche tipo di Eurobond".

Il primo passaggio cruciale per il Green Deal Industrial Plan avverrà nel prossimo Consiglio europeo. Poi la Commissione formulerà proposte concrete, e i capi di Stato e di governo ne discuteranno a marzo.