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Pretendenti per rete Tim verso rilancio 1-2 mld - fonti

Il logo Telecom Italia sullo schermo di uno smartphone

MILANO (Reuters) - Gli offerenti per la rete fissa di Telecom Italia si stanno preparando ad alzare le loro offerte di un importo compreso tra 1 e 2 miliardi di euro, in vista della scadenza di domani per presentare proposte migliorative per la principale infrastruttura di telecomunicazioni italiana, in base a quanto riferito da fonti.

Telecom Italia (Tim) punta alla vendita del suo asset chiave nell'ambito della ristrutturazione cui lavora l'AD Pietro Labriola per rilanciare un gruppo alle prese con unsovraindebitamento e un costante calo dei ricavi nell'iper-competitivo mercato domestico.

La cessione della rete fissa di Tim pone il fondo statunitense KKR , che ha già investito 1,8 miliardi nella rete di Tim, contro Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), che si è alleata con il fondo infrastrutturale Macquarie .

Tim, che ha bisogno di raccogliere abbastanza liquidità dalla vendita per rilanciare le proprie attività di servizi tagliando al contempo il debito, ha chiesto a entrambi gli offerenti di alzare le loro offerte iniziali.

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Cdp, che possiede il 10% di Tim, ha inizialmente offerto per la rete circa 18 miliardi di euro, debito incluso, con l'obiettivo di fonderla a quella di Open Fiber, una società rivale di fibra ottica di proprietà di Cdp e Macquarie.

Kkr ha offerto 20 miliardi di euro, inclusi 2 miliardi di euro di earn out.

Entrambe le offerte sono ben al di sotto del prezzo di 31 miliardi di euro fissato da Vivendi , primo singolo investitore di Tim con una quota del 24%.

Vivendi, che ha rinunciato ai propri posti nel board di Tim per avere più spazio di manovra nelle trattative sulla rete, ha esortato il cda a valutare solo offerte con un prezzo adeguato e a sottoporre qualsiasi decisione al voto di azionisti qualificati.

Se Tim decidesse di eludere la richiesta di Vivendi e lasciare la decisione nelle mani del proprio CdA, potrebbe innescare una battaglia legale, secondo le fonti. Il board di Tim esaminerà le offerte nella riunione del 4 maggio.

Per aumentare ulteriormente la pressione sul CdA e su l'AD Labriola, Vivendi ha anche in programma di non appoggiare la politica retributiva del gruppo durante l'assemblea generale attesa questo giovedì, hanno aggiunto le fonti.

Telecom conta sulla cessione della rete per ridurre il proprio indebitamento da 25 miliardi di euro, un fattore che Labriola ha definito chiave per dare al gruppo "un'opzione industriale e strategica".

"Possiamo continuare a lavorare per migliorare le operazioni, ma è chiaro che se vogliamo cambiare il profilo della nostra azienda a un certo punto, deve essere fatto un importante de-leverage", ha detto in occasione della presentazione dei risultati del 2022.

Gli analisti di Hsbc hanno sottolineato che Tim, che a gennaio ha emesso un bond quinquennale con una cedola vicina al 7%, ha 5,8 miliardi di euro di debito da rifinanziare entro la fine del 2024 e difficilmente produrrà free cash flow nel 2023-2025 .

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Valentina Za)