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Preziosi rubati, una bacheca della Polizia di Stato per ritrovarli

Le Forze dell’Ordine mettono a disposizione dei cittadini uno strumento per integrare la denuncia di furto e rintracciare i beni

Perdere gli oggetti che amiamo è doloroso, ma la ferita è più profonda quando ci vengono sottratti con violenza, oppure con un furto. La denuncia è lo stadio minimo per tentare di rientrare in possesso di monili e gioielli, oltre che di qualsiasi altro bene.

Ma, nel caso dei “preziosi”, le tecniche per rintracciare la refurtiva avanzano, e diventano più efficaci. Come si legge sul sito di Federpreziosi- la Federazione Nazionale delle imprese orafe, gioielliere, argentiere, orologiaie aderente a Confcommercio- la Polizia di Stato ha infatti un nuovo asso nella manica, sotto forma di bacheca.  Consapevoli che spesso coloro che subiscono il furto non sono in grado di ricordare perfettamente materiale, design, e caratteristiche tecniche dell’oggetto che gli è stato sottratto, le Forze dell’ordine hanno pensato che fosse possibile aiutarsi reciprocamente attraverso la documentazione fotografica.

Vai alla bacheca degli oggetti denunciati e recuperati della Polizia di Stato

E in tempi di social, anche fotografici, chi non possiede qualche bella immagine dei propri preziosi? In tal caso, la vittima del reato, al momento della denuncia, può allegare una documentazione fotografica dell’oggetto, e integrarla con altri dati a disposizione (referenza, matricola, ecc). Segue poi l’inserimento dei dati nella sezione del sito web della Polizia di Stato “oggetti denunciati non ritrovati”, foto inclusa, per creare una scheda che include anche “una breve descrizione del bene, insieme ai riferimenti della denuncia, e agli estremi del contatto di un agente o un ufficio preposto alle eventuali segnalazioni in caso di ritrovamento”.

La bacheca ha più categorie, e certamente tra le principali a disposizione figurano le sezioni “denunciati non ritrovati” e “recuperati”: per ottenere la restituzione di un oggetto, dopo aver riconosciuto lo stesso come proprio, bisogna ovviamente essere in possesso di una copia della denuncia del furto, dopo aver contattato la questura di competenza, a disposizione anche per ulteriori informazioni.

Nella sezione “denunciati non ritrovati” afferiscono i preziosi, ma anche altri oggetti come cellulari, quadri, macchine fotografiche. Un servizio di certa utilità, se si pensa che una sola categoria, quella dei gioielli e dei preziosi, contava ancora a inizio anno, “3042 oggetti denunciati e 7919 oggetti ritrovati tra le questure delle varie provincie italiane”. 

Come ogni strumento, ci sono aspetti perfettibili e a cui potrebbero contribuire, con idee complementari, anche i gioiellieri stessi, ma certamente spicca il carattere innovativo dell’idea, che eleva la “bacheca” , concetto centrale per gli amanti dei social, a mezzo di utilità e controllo.

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