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Prezzi del petrolio e trimestrali bancarie catalizzano

Un’altra settimana al massimo per i mercati finanziari globali. Gli indici azionari sono saliti un po' in tutto il globo, in particolar modo nelle piazze dei Paesi più sviluppati. Nulla di nuovo a Wall Street, dove gli investitori sono ormai avvezzi a vedere Nasdaq Composite, Dow Jones Industrial e S&P 500 sui massimi di sempre.

Anche in Europa la settimana è stata accompagnata dal progredire dei principali indici, tutti saliti su nuovi massimi da oltre due anni, con la sola eccezione del Dax impegnato nella corsa solitaria sui massimi storici. A spingere le quotazioni questa volta non solo le trimestrali ma anche e soprattutto il prezzo del petrolio, tornato in area 60 $ (il Brent) per la prima volta dal lontano luglio del 2015. Il settore è stato fra i migliori della settimana e molti titoli hanno registrato un notevole miglioramento del quadro tecnico di base.

Fra questi ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) , salito con convinzione sopra la barriera psicologica a 14 euro ed ora alle prese con la coriacea barriera di matrice dinamica disegnata sul daily chart unendo i massimi decrescenti di gennaio aprile e maggio 2017. Il Certificate Turbo Long su ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) (Isin NL0012163273 ) ha beneficiato del movimento del sottostante portandosi in territorio positivo. ENI, dal canto suo, ha distanziato il livello di knock out previsto a 12,80 euro di oltre 10 punti percentuali, un discreto margine di sicurezza vista la scadenza ormai imminente del prodotto (15.12.2017).

Uno sguardo anche al settore bancario europeo, con l’indice Eurostoxx Banks che staziona poco sotto quota 140 punti dopo la sorprendente ascesa avvenuta nella prima parte di anno. Fra i sottostanti prediletti dagli investitori questa settimana troviamo due istituti di credito italiani ed una banca spagnola.

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UniCredit ha diffuso i conti del trimestre in via preliminare, mostrando comunque una buona solidità patrimoniale dopo gli interventi messi in campo nella prima parte di anno per mettere in sicurezza il capitale. In attesa dei dati di bilancio definitivi (attesi il 9 novembre prossimo) è possibile prendere posizionate sull’istituto attraverso il Certificato Turbo Long con Isin NL0012164560 . Il Certificato ha una Leva al momento pari a 9,34 ed un livello di knock out a 12,80 euro, distante circa 24 punti percentuali.

Per Banco Bpm è disponibile il Certificate Cash Collect Doppia Barriera con Isin NL0012317317 . Il prossimo 9 novembre l’istituto pubblicherà i conti del trimestre. Gli analisti prevedono numeri in miglioramento rispetto al terzo trimestre del 2016 su tutte le linee di conto economico e stimano il fair value del titolo a 3,77 euro (fonte: Bloomberg), circa il 26% al di sopra delle attuali quotazioni. Il Cash Collect Doppia Barriera su Banco Bpm è stato emesso a 100 euro ed oggi quota a valori sostanzialmente vicinissimi a quelli dell’emissione. La scadenza è prevista al 3 agosto 2020. Lo strumento paga una cedola ogni sei mesi, la prima delle quali è prevista il 5 febbraio 2018. Ogni Premio (o Cedola) è condizionata al verificarsi di due condizioni, una Scadenza Anticipata ed una Condizione Premio: se il sottostante è pari o sopra la Barriera a Scadenza, uguale al Valore Iniziale 3,184 euro, il Certificate non scade anticipatamente e se è pari o sopra la Barriera Premio, uguale a 1,59 euro, lo strumento paga una cedola di 5,5 euro per unità.

Prossimo alla data di valutazione intermedia anche il Cash Collect su Banco Santander con Isin NL0012165104 . Questo Certificate pagherà una cedola unitaria di 0,90 euro a patto che non scada anticipatamente (condizione a scadenza è che il prezzo sottostante sia superiore al valore iniziale uguale a 5,7705 euro) e che il prezzo sottostante sia anche superiore alla barriera, prevista a 4,6164 euro. Questo livello rispetto alle quotazioni attuali dista circa 18,9 punti percentuali.

Autore: Investimenti Bnp Paribas Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online