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Problematico investire a Piazza Affari ora: i titoli buy e sell

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of business development per AFX Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

L'indice Ftse Mib continua a perdere terreno avvicinandosi alla soglia dei 16.000 punti. Si aspetta ulteriori ripiegamenti nel breve?

Dopo l'elezione di Trump quale nuovo presidente degli Stati Uniti, Wall Street si è spinta in avanti portandosi dietro un po' tutti gli altri mercati. Al rialzo ha partecipato anche Piazza Affari, ma solo in parte, frenata dalle frizioni legate al referendum. A ciò si aggiungono le problematiche insolute del settore bancario, basti pensare all'andamento di Banca Monte Paschi oggetto di una fortissima volatilità e di una elevata speculazione.

Il Ftse Mib continua a muoversi sempre tra i 16.000 e i 17.000 punti, un po' come il Dax30 che di fatto si è mosso poco a parte la parentesi Trump. Al momento il nostro indice è in terra di nessuno e non ritengo i livelli attuali buoni nè per comprare nè per vendere.
Si aspetta ormai il referendum del 4 dicembre in attesa di capire cosa fare dopo questo evento, ossia se rimanere alla finestra o se addirittura liquidare ulteriormente le posizioni.

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Visto quanto accaduto con l'elezione di Trump, a suo avviso anche il referendum potrebbe trasformarsi in una sorta di non evento per i mercati azionari?

Per il referendum a mio avviso il discorso è un po' diverso perchè l'Italia non è la prima potenza economica mondiale. E' un Paese con un forte debito e in caso di caduta del Governo rischia di andare incontro ad una fase di incertezza politica anche di medio periodo.
A quel punto a Piazza Affari potrebbe acuirsi ancora di più il sentiment negativo già in essere, per quanto diversi titoli presentino dei prezzi molto interessanti nell'ottica di un investimento a 1-2 anni.

E' chiaro però che nel breve con la Brexit che incombe e le incertezze sul referendum e sul futuro politico non solo dell'Italia ma anche della Francia e della Germania, mi sembra problematico investire a Piazza Affari.
Da qui al referendum mi aspetto che il Ftse Mib rimanga nel limbo, muovendosi sostanzialmente nell'intervallo tra i 16.000 e i 17.000 punti, con eventuali estensioni fino ai 15.800 al ribasso.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore del risparmio gestito come valuta l'attuale impostazione di Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) e di Banca Mediolanum?

Azimut ha messo a segno un bel recupero passando dai 14 ai 16 euro e malgrado l'incertezza delle ultime ore potrebbe essere interessante per un eventuale acquisto in area 15,6 euro, con target almeno a 17 euro. Non comprerei sui prezzi correnti, preferendo attendere un ritracciamento verso i 15,6 euro se ci sarà.

Diverso il discorso per Banca Mediolanum che risente maggiormente dell'incertezza politica in Italia. Dal punto di vista grafico il titolo è in trading range ormai da molto tempo e consiglio di intervenire in acquisto solo in caso di ritorno sopra i 6,5 euro, con obiettivo a 7,5 euro. Diversamente rimarrei alla finestra astenendomi dall'acquisto del titolo.

Come valuta i recenti movimenti di Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) ed Fca? Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Ferrari si trova sui massimi storici e mostra senza dubbio una impostazione, ma è altrettanto interessante Fca che ad un mese presenta una performance positiva di oltre il 20%. Il titolo ha ancora margini al rialzo con obiettivo a 7,5 euro vista anche la forza espressa in presenza di un mercato in flessione.

Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) sta provando a mantenersi sopra quota 11 euro. Consiglierebbe di acquistare il titolo sui prezzi correnti?

Generali si muove poco e quando lo fa perde terreno: tecnicamente il titolo non mi piace con un canale discendente che non mi induce ad acquistare per ora. Solo sopra i 13 euro ritengo possa essere interessante l'apertura di posizioni long, ma si tratta di un valore ancora distante dai prezzi correnti.

Alla luce dei recenti movimenti del petrolio quali strategie ci può suggerire per ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ?

ENI ha perso circa il 10% nell'ultimo mese, mentre il petrolio ha perso il 20%-25% dai massimi. Il titolo si è quindi comportato meglio malgrado risenta dell'andamento dei prezzi dell'oro nero.
In area 12,3/12,4 euro si può tentare un piccolo acquisto per ENI con target i massimi precedenti a 13,7/13,8 euro.

Come già detto altre volte non mi piacciono molto i titolo che quotano sotto 1 euro. Saipem in particolare non mi ispira e non valuterei alcuna operatività sul titolo se non in caso di ritorno al di sopra di area 0,5 euro.

Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) sta provando a risalire la china dopo il forte calo alimentato dalla deludente trimestrale. Cosa può dirci di questo titolo?

Il mercato non ha accolto bene i risultati trimestrali del gruppo e il titolo da oltre un anno si muove tra i 18 e i 22 euro. Se Salvatore Ferragamo non riuscirà a rompere i 23 euro non interverrò in acquisto, mentre potrei valutare l'apertura di posizioni long in caso di ritorno a 18,3/18 euro.
Al momento il titolo presenta un trend discendente e si trova in terra di nessuno, motivo per cui consiglio di rimanere alla larga per ora.

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