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Prosegue il rally dell’azionario e risalgono i prezzi greggio

Ieri le valute legate alle materie prime si sono stabilizzate, dopo che i prezzi del greggio hanno compiuto un brusco rally sulla scia delle voci di colloqui informali dell’OPEC che potrebbero portare a un congelamento della produzione alla conferenza in programma il mese prossimo ad Algeri. Il greggio West Texas Intermediate ha fatto registrare solidi guadagni durante la seduta europea e USA, salendo fino a un massimo del 6,70%, a 43,86 USD al barile – massimo dal 25 luglio – e continuando poi a salire perché nuovi acquirenti si sono uniti al rally in corso. Siamo un po’ scettici sulla durata di questo rally, perché i fondamentali non giustificano un ulteriore rafforzamento dei prezzi del greggio. Ieri il dollaro canadese è balzato di circa l’1% contro l’USD e ha consolidato i guadagni a Tokyo. La coppia USD/CAD si dirige verso il prossimo supporto a 1,2862 (minimo 15 luglio), mentre, al rialzo, l’area di resistenza più vicina giace intorno a 1,32 (massimo precedente e livello psicologico). La corona norvegese ha avuto un andamento analogo, apprezzandosi significativamente contro il biglietto verde, ieri a Wall Street la coppia USD/NOK è scesa fino a un minimo pari a 8,2080.

Dopo la flessione costante registrata dalla decisione della BoE (Shenzhen: 200725.SZ - notizie) di tagliare il tasso d’interesse ed espandere il programma quantitativo di acquisti di asset, durante la seduta asiatica la sterlina britannica si è stabilizzata intorno a 1,2955 USD. A nostro avviso, la coppia dovrebbe continuare a scambiare con un’inclinazione ribassista perché iniziano ad emergere gli effetti negativi della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea. Dal discorso di Marc Carney, la coppia GBP/USD ha ceduto quasi il 3% e ancora non si vede la fine di questa flessione. La coppia dovrebbe testare di nuovo rapidamente l’area di supporto chiave a 1,28. Lo sfondamento di questo livello spianerebbe la strada verso il livello a 1,20.

Sul mercato azionario è in pieno svolgimento un rally che non dà segnali di volersi fermare. Dopo tutto, il denaro è quasi gratuito e diverrà di sicuro ancora più conveniente visto che le banche centrali di tutto il mondo continuano ad allentare la loro politica monetaria. In Giappone, gli indici Nikkei e Topix hanno guadagnato rispettivamente l’1,10% e lo 0,64%. Nella Cina continentale, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen sono avanzati dell’1,14% e dello 0,86%. Sulle piazze offshore, il Taiex ha guadagnato lo 0,20%, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,86%. In Europa, stamattina i future sugli indici azionari sono piuttosto contrastati, gli operatori, infatti, sono titubanti sulle prese di beneficio in vista del fine-settimana.

Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC (Francoforte: IPEN.F - notizie) in Spagna; il PIL in Italia e nell’Eurozona; la produzione industriale nell’Eurozona e in India; le vendite al dettaglio, l’IPP e l’indice sul sentiment del Michigan negli USA.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online