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Quali rischi per il correntista se la banca fallisce

Quali rischi per il correntista se la banca fallisce

Lo spauracchio che si aggira sui mercati prende il nome di Bail-In. A partire dal 1° gennaio prossimo gli Stati non garantiranno più il salvataggio delle banche in difficoltà. A risolvere eventuali situazioni critiche saranno gli azionisti, gli obblgazionisti e, nei casi di maggiore gravità, i correntisti. Uno scenario da prendere in seria considerazione per evitare spiacevoli sorprese.

Il meccanismo
In presenza di una crisi bancaria, le autorità di risoluzione potranno intervenire a vari livelli: vendere una parte dell’attività a un acquirente privato; trasferire temporaneamente le attività e passività a un'entità (bridge bank) gestita dalle autorità per proseguire le funzioni più importanti, in vista di una successiva vendita sul mercato; trasferire le attività deteriorate a un veicolo (bad bank) che ne gestisca la liquidazione in tempi ragionevoli; applicare il bail-in. Quest'ultimo si applicherà seguendo una gerarchia la cui logica prevede che chi investe in strumenti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni. Quindi, esaurite le risorse della categoria più rischiosa, si passa a quella successiva. In primo luogo, si sacrificano gli interessi degli azionisti esistenti, riducendo fino ad azzerare (se necessario) il valore delle loro azioni. Quindi toccherà agli altri creditori, in terzo luogo ai detentori di
obbligazioni bancarie (che potranno vedersi convertire il titolo in azioni, anche con valore ridotto). Qualora non bastasse, verrebbero chiamati in causa i titolari di conto corrente, ma esclusivamente per le somme superiori ai 100mila euro (fino a questa soglia interviene la Garanzia degli Stati).

Le rassicurazioni
I rischi per i correntisti sono quindi molto bassi. La Banca d'Italia ha appena pubblicato uno studio nel quale viene spiegato che le maggiori 15 banche italiane hanno risorse a sufficienza per fronteggiare eventuali crisi, senza andare a intaccare in alcun modo i depositi dei clienti. E' pur vero, comunque, che le crisi non sempre sono facili da governare e lo scenario potrebbe precipitare in caso di nuove crisi sistemiche come quella che si è vista durante il picco della crisi.