R. Kelly: il collaboratore patteggia nel caso di incendio doloso
Nuovi retroscena nel caso del cantante caduto in disgrazia R. Kelly.
Accusato di aver promosso un racket per procacciarsi le donne a fini sessuali, Kelly verrà processato il 9 agosto. Inoltre le accuse comprendono lo sfruttamento sessuale di minore, corruzione, rapimento, lavoro forzato e adescamento.
A questo si aggiunge ora il patteggiamento di un suo collaboratore, che ha ammesso di aver appiccato un incendio doloso per mettere a tacere un testimone.
Nella fattispecie, si tratta dal padre di Azriel Clary, il cui SUV a noleggio era parcheggiato fuori dalla casa di famiglia in Florida. Il veicolo è stato dato alle fiamme da Michael Williams lo scorso giugno, in quello che i pubblici ministeri di New York definiscono uno stratagemma per intimidire l'ex ragazza di Kelly e impedirle di collaborare con le autorità.
I tabulati dei cellulari avevano mostrato che Williams, parente di uno degli ex addetti stampa di Kelly, aveva cercato l'indirizzo appena due ore prima che il veicolo andasse in fiamme, mentre la sua auto era stata ripresa dalle telecamere del casello autostradale prima e dopo l’incendio.
L’uomo ha accettato un patteggiamento e rischia ora un minimo di 60 mesi dietro le sbarre, come riferisce il New York Post.