Rai, polemica politica dopo "show" Casamonica a Porta a Porta
ROMA (Reuters) - Sta diventando un caso politico la puntata del programma di Rai Uno Porta a Porta di ieri sera, dedicata alla famiglia Casamonica, della quale diversi esponenti sono coinvolti in inchieste giudiziarie, con la presenza in studio della figlia e del nipote dello scomparso boss Vittorio. E mentre diverse forze politiche protestano contro la scelta di dare spazio al clan romano, dopo che il mese scorso avevano già fatto scandalo i funerali sfarzosi del defunto boss, i nuovi vertici della Rai stanno valutando se e come intervenire, pur difendendo "la libertà editoriale" dei giornalisti. Per Matteo Orfini, presidente del Pd e commissario del partito a Roma dopo l'inchiesta Mafia Capitale che ha coinvolto anche alcuni esponenti democratici romani, quello di ieri sera del ventennale programma di Bruno Vespa è stato "un errore grave che nulla c'entra con il servizio pubblico". Per il sindaco Ignazio Marino, da tempo in calo nei sondaggi di opinione e impegnato nel tentativo di far uscire la Capitale dall'emergenza, quello che è avvenuto è stato "paradossale": "Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali". Secondo l'Auditel, la trasmissione in seconda serata ha avuto uno share di circa il 15%. A protestare sono stati anche M5s, che ha chiesto che sulla vicenda di pronunci la commissione parlamentare di Vigilanza (presieduta dal grillino Roberto Fico), Sel, i Verdi ed esponenti politici di vari partiti. CONTATTI TRA CONSIGLIERI "Non ho ancora parlato con i miei colleghi, ci vedremo comunque oggi con alcuni per decidere quali sono i passi da fare", ha detto a Reuters Rita Borioni, componente del cda in quota Pd. Franco Siddi, già segretario del sindacato dei giornalisti e oggi nel cda, vicino al centrosinistra, ha confermato che sono in corso consultazioni tra i consiglieri, rimandando però alle decisioni della presidente Monica Maggioni. Siddi ha ammesso di avere "delle sensibilità", aggiungendo però che intende "rispettare i ruoli e le responsabilità nella catena editoriale". Se per Arturo Diaconale, consigliere vicino a Forza Italia, la trasmissione "non è motivo di scandalo" perché ha affrontao la questione dal punto di vista giornalistico, per Guelfo Guelfi, legato al premier Matteo Renzi, "la libertà editoriale è fuori discussione", e l'argomento non dovrebbe essere affrontato dal cda. Ma Guelfi, pur ribandendo che non intende dare "giudizi o scomuniche", ha aggiunto: "Vorremmo trasformare la Rai producendo nuove idee e format". Intanto, intervendo sulla vicenda, il direttore di RaiUno Giancarlo Leone definisce "trasparente e completa" la puntata di ieri ma dice che le reazioni "hanno fatto riflettere su quanto sia cruciale il ruolo del servizio pubblico" e annuncia che questa sera, per bilanciare la puntata di ieri, a Porta a Porta sarà intervistato l'assessore comunale alla Legalità, l'ex magistrato Alfonso Sabella. (Massimiliano Di Giorgio) ((Redazione Roma, 06 +390685224380, fax +39068540860, massimiliano.digiorgio@thomsonreuters.com)) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia