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Rally finito per l’indice giapponese?

Il recente rally azionario che aveva interessato il listino azionario del Giappone, ha subito una brusca frenata con le sedute di mercoledì e giovedì scorsi. A smorzare il movimento sono state le parole del presidente della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, che ha escluso il ricorso a misure estreme di politica monetaria. Tali misure, note come “helicopter money”, prevedono la distribuzione diretta di contanti al settore privato.

Secondo il numero uno della banca centrale giapponese “credo che in questo momento non si debba abbandonare l’assetto istituzionale attuale di politica monetaria, tuttavia non è necessario né possibile arrivare ad opzioni più estreme”. Se da un lato le parole di Kuroda hanno frenato il movimento rialzista dopo sei sedute consecutive di rialzi, dall’altro hanno permesso allo yen un recupero nei confronti delle principali valute internazionali. Per il Paese del Sol Levante è stato un luglio molto caldo, in cui Tokyo è stata fra le piazze finanziarie più esposte all’attenzione degli investitori internazionali. Prima, il risultato delle elezioni parlamentari del 10 luglio, con la netta affermazione della coalizione guidata dal primo ministro Shinzo Abe, e poi il fermento imperante fra le società quotate sul listino nipponico. Sul fronte macroeconomico, la lettura preliminare dell’indice Pmi stilato da Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) /Nikkei ha fatto registrare in luglio un progresso a 49,0 punti dai 48,1 punti della lettura finale di giugno, migliore rispetto ai 48,3 del consensus e in avvicinamento alla soglia dei 50 punti che separa crescita da recessione. A livello societario si sono distinte Nintendo e SoftBank. La prima, grazie al lancio del nuovo videogioco Pokemon Go, è stata in grado di risollevare i corsi azionari portandoli a guadagni record di circa il 90% nell’ultimo mese di Borsa. SoftBank ha invece concluso uno dei più importanti deal nel campo tecnologico, con l’acquisizione della britannica Arm Holdings (Londra: ARM.L - notizie) per il valore di 32 miliardi di dollari.

Analisi tecnica

Dal quadro tecnico è ben visibile l’influenza che le dichiarazioni di politica monetaria esercitano sulle negoziazioni dell’indice nipponico, come nel caso del recente rally delle ultime settimane, alimentato dalle attese su ulteriori stimoli monetari da parte delle autorità. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso del 2016 è in formazione la figura tecnica di doppio minimo, registrato in area 14.865 punti nelle sessioni del 12 febbraio e 24 giugno, area in cui è posto l’importante supporto già testato con i minimi del giugno e agosto 2014. Tale figura può comportare l’inversione del trend ribassista in atto dal 24 giugno 2015 quando il basket ha invertito la tendenza dopo aver toccato i top del decennio a 20.952 punti. Successivamente al secondo minimo toccato il 24 giugno il Nikkei ha avviato il rally sopra menzionato andando a chiudere il gap ribassista lasciato aperto il 13 giugno scorso da 16.496 punti e ha in seguito rotto al rialzo la trendline dinamica tracciata a partire dai minimi del 12 febbraio e dell’8 aprile. Conferme di tale rottura si avrebbero con il superamento dei 16.938 punti ed avrebbero come primo obiettivo i 17.000 punti e target finale il test della resistenza posta a 17.613 punti. In caso di ribassi al di sotto dei 16.566 punti si potrebbero sfruttare ingressi short di tipo speculativo con obiettivo i 16.000 punti.

Autore: Vontobel Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online