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RcAuto, Ania: in Italia costa 213 euro in più

ROMA (Reuters) - Assicurare in Italia l'auto per la responsabilità civile costa mediamente molto più che in altri paesi e nel decreto Destinazione Italia in vigore da Natale, con cui il governo ha modificato alcune norme per il settore, il bersaglio principale di questo caro polizza è stato clamorosamente mancato. Lo denuncia l'Ania che in una lunga e affollata conferenza stampa ha illustrato prima uno studio di Boston Consulting che ha individuato nei sinistri la primaria causa su cui intervenire per abbassare questo gap, poi con il presidente Aldo Minucci che ha parlato di "constatazioni negative e sconfortanti" per descrivere le nuove misure del governo. Partendo da questo ultime, Minucci dice che "da parte del governo serve più coraggio e una maggiore fiducia nel mercato" per risolvere il problema, chiedendo che vengano eliminati due obblighi del decreto - l'ispezione preventiva del veicolo e l'offerta di prestazioni di servizi medico sanitari - contrari al principio Ue di libertà di offerta. Poi il presidente Ania, che parla di alcuni interventi di stampo dirigista nel decreto, nota che "il decreto non tocca il tema più importante atteso da sette anni, cioé la tabella unica per il risarcimento delle lesioni gravi, misura fondamentale per avvicinare il costo della RCAuto in Italia al livello degli altri paesi europei". BERSAGLIO GROSSO Proprio il tema dei risarcimenti è, nella ricerca di Boston Consulting, tra le voci di maggiore discrepanza nello spiegare il perché una polizza auto in Germania, Spagna, Regno Unito o Francia costi in media nei cinque anni il 45% meno che in Italia. E' lì quindi, secondo i consulenti chiamati da Ania, che andrebbero diretti gli sforzi, anche del legislatore, per comprimere i costi delle polizze auto, un fattore, ha evidenziato lo studio, molto più determinante dell'apertura del mercato. In Italia tra il 2008 e il 2012 assicurare l'auto è costato in media 491 euro contro i 278 medi di un Europa fatta da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Di questa differenza, 126 euro è spiegata dal costo dei sinistri e 52 euro dalle maggiori tasse, un po' per una maggiore aliquota un po' per il maggior ammontare dei premi su cui si applica la fiscalità. "Dunque sono i sinistri il bersaglio grosso su cui agire" ha spiegato Davide Corradi della Boston Consulting, presentando lo studio. Perchè i sinistri costano di più in Italia, serve poi allo studio presentato per dire dove indirizzare l'azione per ridurre il gap. Innanzitutto il costo dei risarcimenti dei danni alle persone, quello che ha richiamato Minucci come elemento chiave mancante nell'intervento normativo del governo. Il caso morte è risarcito in Italia 4 volte più che in altri Paesi ed è anche più elevato il livello medio di danno non patrimoniale e più ampia la platea di beneficiari. Altre voci che portano in alto il costo dei sinistri sono i comportamenti stradali: in Italia si registra un uso cinque volte superiore ad altri paesi di cellulare, mentre si guida e un utilizzo delle cinture posteriori di gran lunga inferiore. Poi le frodi assicurative che in Italia mostrano dati superiori nel confronto e un meccanismo di riparazione dei danni alle cose che utilizza meno le reti convenzionate. Tornando al decreto, Ania ha espresso contrarietà per il sistema degli sconti imposti, chiedendo modifiche per le nuove norma sui risarcimenti in forma specifica (presso le carrozzerie convenzionate) e sul divieto di cessione del credito che deriva dal risarcimento. (Stefano Bernabei) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia