Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.375,87
    +67,87 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    18.352,76
    +164,46 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,44
    -0,44 (-0,52%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.040,57
    +1.628,97 (+3,23%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.172,35
    -36,35 (-3,01%)
     
  • Oro

    2.399,80
    +30,40 (+1,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0844
    +0,0029 (+0,27%)
     
  • S&P 500

    5.567,19
    +30,17 (+0,54%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8457
    -0,0015 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9703
    -0,0023 (-0,23%)
     
  • EUR/CAD

    1,4777
    +0,0063 (+0,43%)
     

Reati fiscali, da Milano 3,6 miliardi in 5 anni, ma con nuove norme già 1.200 archiviazioni

Il Duomo di Milano al tramonto. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

MILANO (Reuters) - La procura di Milano, dal 2010 al 2014, ha fatto incassare all'Erario oltre 3,6 miliardi di euro per procedimenti su frode ed evasione fiscale, ma non è possibile prevedere le ricadute economiche per le casse dello Stato negli anni a venire dopo la "vasta depenalizzazione" recentemente varata dal governo. Lo si legge nel bilancio di responsabilità sociale 2014/2015 della procura di Milano, diffuso oggi dal procuratore capo uscente Edmondo Bruti Liberati, a proposito del lavoro del Dipartimento Crimanlità Economica, coordinato dall'aggiunto Francesco Greco. "A Milano - si legge nella relazione - tra il 2010 e il 2014, tali incassi, relativamente a posizioni correlate a denunzie per frode fiscale, dichiarazione infedele e omessa dichiarazione, sono ammontati a 3.611.634.871,45 euro, senza tener conto dell'effetto indotto derivato da 6.172 decreti penali (in 5 anni) per i reati di cui agli articoli 10 bis, 10 ter, 10 quater dlgs 74/00". Si tratta poprio degli articoli interessati dalle modifiche apportate dal governo che innalzano le soglie di punibilità da 50 a 150.000 euro per l'omesso versamento delle ritenute e da 150.000 a 250.000 per l'omesso versamento dell'Iva. "La recente approvazione - si legge nel bilancio - di diversi decreti delegati che hanno introdotto alcune importanti decriminalizzazioni (elevamento delle soglie di rilevanza penale per gli articoli 4, 10 bis e 10 ter del dlgs 74/00) nonché la depenalizzazione del cosiddetto 'abuso del diritto' con indubbi riflessi sull'applicabilità degli articoli 3 e 4 del dlgs 74/00 e dubbi irrisolti sulla perseguibilità del sostituto d'imposta, rende quest'anno impossibile giudicare i flussi dei reati fiscali". "Ad esempio - scrive il procuratore Bruti Liberati - la struttura centrale coordinata dal procuratore aggiunto, che in meno di cinque anni ha definito, praticamente senza creare arretrato, più di 13.040 procedimenti 'noti' per reati fiscali e fallimentari, il 23 ottobre ha trasmesso per l'archiviazione 1.178 procedimenti per articoli 4, 10 bis e 10 ter depenalizzati". "Per la verità - prosegue il procuratore - non sono stati questi gli unici fascicoli archiviati a seguito del nuovo decreto sulle sanzioni penali, in quanto diversi procedimenti aperti, anche per importi considerevoli, hanno risentito delle modifiche introdotte... Parimenti non è disponibile il dato relativo all'impatto della nuova nornativa sui reati fiscali sui procedimenti in corso". "E' dunque prematuro fornire una valutazione della nuova normativa sui reati fiscali - conclude Bruti Liberati - e soprattutto non è possibile verificare le conseguenze economiche di tale vasta depenalizzazione sugli incassi dell'Erario". Indirettamente una risposta è arrivata dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervenuto alla cerimonia del bilancio al Palazzo di Giustizia di Milano, che, nel suo discorso, facendo riferimento a critiche di alcuni media, ha sottolineato che la depenalizzazione "al contrario consente una maggiore efficacia sanzionatoria". (Emilio Parodi) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia