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Renzi da Merkel: flessibilità Ue condizione per elezione Juncker

Matteo Renzi e Angela Merkel durante la conferenza di oggi a Berlino. REUTERS/Fabrizio Bensch (Reuters)

BERLINO/ROMA (Reuters) - La flessibilità sui vincoli di bilancio "è stata la condizione necessaria che ha portato all'elezione di Jean Claude Juncker" come presidente della Commissione europea. Lo ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi, durante la conferenza stampa congiunta a Berlino con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. "Non stiamo chiedendo di cambiare le regole, stiamo chiedendo che le regole siano applicate senza equivoci. Io non ho cambiato idea sulla flessibilità, spero non lo abbia fatto Juncker", ha detto il premier italiano. A metà gennaio Juncker e Renzi sono stati protagonisti di un piccato botta e risposta sulla flessibilità. L'Italia ha chiesto alla Commissione di alzare quest'anno il deficit nominale di quasi 18 miliardi, dall'1,4 al 2,4% del Pil. Bruxelles si pronuncerà in primavera. Renzi è tornato ad escludere qualsiasi rischio di sostenibilità dei conti italiani, dicendo che il debito pubblico "è sostenibile e non crea preoccupazione ma siamo i primi a dire che il debito deve tornare a scendere". Dopo le polemiche delle scorse settimane con Angela Merkel Renzi oggi ha usato toni più concilianti: "L'Italia non crede che si possa tornare a politiche allegre di bilancio, tuttavia per me le politiche di austerity da sole non funzionano, portando alla sconfitta dei governi, non aiutano l'Europa a ripartire". "Non so se su questo la pensiamo allo stesso modo su tutto ma questo non vuol dire che non ci diciamo le cose con il sorriso e con grande condivisione dell'ideale comune che è quello di lottare perché l'Europa stia meglio del passato". Merkel, pur con diplomazia, sembra marcare la differenza di vedute sulla gestione delle finanze pubbliche: "La cosa bella è questa, che anche quando si tratta di una comunicazione della Commissione sulla flessibilità ambedue accettiamo che a livello di interpretazione ci sono opinioni divergenti. L'interpretazione spetta alla Commissione, non a noi. Io non mi immischio in queste cose. In Consiglio ne prendiamo atto". Renzi ha assicurato che l'Italia è pronta a fare la sua parte per stanziare i 3 miliardi del bilancio europeo a sostegno degli sforzi della Turchia sull'immigrazione ma sul computo delle risorse aspetta risposte da Bruxelles. "Speriamo arrivino al più presto", prima della conferenza di Londra sulla Siria di giovedì prossimo, ha aggiunto con una stoccata: "I membri della Commissione hanno sempre occasioni di fare conferenze stampa o di dialogare con i giornalisti, quindi avranno sicuramente il tempo per poter affrontare il problema". Il premier ha infine ribadito che se salta il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone dell'area Ue, l'Europa "perde se stessa". (Giuseppe Fonte, Francesca Piscioneri) Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia