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RES PUBLICA - Crisi banche, mozioni e inchiesta in Parlamento, rischi per tutti

Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - L'autogoal del quale ha parlato ieri sera Matteo Renzi sulle mozioni di sfiducia al governo e al ministro Maria Elena Boschi sottolinea le difficoltà nel centrodestra a sostenere da parte di tutti (Forza Italia compresa) posizioni giustizialiste. Il dibattito poi potrebbe evidenziare le debolezze leghiste visto che fu Giulio Tremonti, vicino ora alle posizioni del Carroccio, ad abbassare la tassazione sulle subordinate dal 27 al 12,5%, rendendole più appetibili. Anche i grillini non hanno tutte le carte in regola viste le posizioni sostenute sulla crisi della Popolare di Spoleto. Il dibattito però indebolisce anche il centrosinistra. Non tanto sul fronte delle possibili defezioni, rischio limitato considerando che i voti sulle mozioni sono fiducie al governo. Il problema l'ha evidenziato sempre Renzi ieri sera quando ha detto che la sua posizione non può che essere quella di "difendere tutte le istituzioni perché così si esce da questa situazione". Da una parte quindi il governo non può che dire che "chi ha truffato pagherà", ma dall'altra dovrà fare quadrato con le altre istituzioni (Banca d'Italia e Consob) non solo sul commissariamento ma anche sulla vigilanza. I toni della polemica politica è bene quindi che si abbassino, per tutti. A meno che non ci si voglia coprire dietro un grande polverone. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia