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RES PUBLICA - Dimissioni Lupi segnano la fine di (questi) partiti

Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi (a sinistra, in basso) in parlamento con i compagni di partito dell'Ncd Nunzia di Girolamo (a destra) e Gaetano Quagliariello. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Mi dimetto, non mi dimetto. Dietro il balletto dell'ultima giornata sulle dimissioni del ministro Maurizio Lupi c'è anche la spaccatura nel suo partito, l'Ncd. Una parte (Angelino Alfano, Beatrice Lorenzin, Gaetano Quagliariello, Renato Schifani) a insistere per le dimissioni; l'altra metà (Fabrizio Cicchitto, Nunzia De Girolamo, Maurizio Sacconi, Roberto Formigoni) a fare pressioni per opporre dura resistenza. La decisione finale non sarà indolore e, probabilmente, ci saranno strascichi e lacerazioni nei gruppi parlamentari degli alfaniani. La spaccatura dell'Ncd non è l'unica alla quale assistiamo, con l'approssimarsi delle elezioni Regionali di maggio. È spaccato il Pd fra corpaccione renziano e minoranza bersaniana, a sua volta distinta da civatiani e altri battitori liberi. Spaccata è Forza Italia, malgrado la ripresa in pugno del partito da parte di Silvio Berlusconi, con Raffaele Fitto vicino alla scissione. La Lega è divisa tra Matteo Salvini, Flavio Tosi, Roberto Maroni e Umberto Bossi e ognuno marcia per la sua strada. Stesso discorso vale per grillini, Sel, Fdi, ex montiani... La crisi della Seconda Repubblica, riorganizzazione politica mai giunta davvero a maturazione con conseguenti riforme istituzionali, sta portando a questo sfilacciamento. Le riforme (elettorale e costituzionale) di Matteo Renzi vorrebbero mettere rimedio a questa situazione confusa. Ma la soluzione non pare essere dietro l'angolo. Lo constatiamo ad ogni nuova svolta politica, come l'affaire Lupi. ((Redazione Roma, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224352, Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia