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RES PUBLICA - La lezione americana su differenza tra sondaggi e realtà

I candidati democratici alle presidenziali Usa Bernie Sanders (a destra) e Hillary Clinton. REUTERS/Randall Hill (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Un vero e proprio terremoto tra la situazione che finora era stata prospettata dai sondaggi e il primo dato concreto: il caucus americano nello Iowa per le presidenziali è un brusco ritorno alla realtà. Su entrambi i fronti Usa, quello democratico e quello repubblicano, il primo riscontro delle primarie ha sconvolto la fotografia che della contesa ci era stata finora offerta dalle previsioni. Sul fronte democratico Hillary Clinton ha vinto solo per una incollatura sull'outsider "rosso" Bernie Sanders, conquistando alla fine 23 delegati contro i 21 andati al rivale. Ancora più confusa la situazione sul fronte repubblicano: il protagonista della campagna, Donald Trump, finora non ha sfondato, a differenza di quanto atteso, e si è addirittura piazzato, con i suoi 7 delegati, al secondo posto dietro Ted Cruz (8 delegati) e pari a Marco Rubio. La realtà si è mostrata molto diversa dalle previsioni. Un bagno di realtà anche per quanto sta avvenendo da noi. Sono alle porte le elezioni comunali di primavera e siamo in piena campagna per la scelta dei candidati dei vari schieramenti. I giudizi sono basati su sondaggi che ci danno di giorno in giorno la fotografia di una realtà cangiante. Cangiante la realtà e più ancora precaria la fotografia. Bisognerà che i partiti e gli schieramenti sappiano incrociare anche la realtà degli elettori. La distanza fra realtà e sua rappresentazione resta grande. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia