RES PUBLICA - Renzi ha consolidato il Pd, ora cerca nuovi consensi in Parlamento
di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - L'analisi dei flussi del voto di domenica ha alcune sorprese. La prima è che non è vero - come quasi tutti i commentatori hanno invece scritto - che Matteo Renzi ha sfilato voti a Silvio Berlusconi e a Beppe Grillo (che hanno invece consegnato milioni di voti all'astensione), ma ha vinto consolidando il voto del Pd del febbraio 2013, non lasciandosi sfuggire nemmeno uno di quei voti, a fronte di una diminuzione dell'affluenza. Il secondo fattore della sua vittoria è stata la conquista degli elettori di Scelta civica, svuotando di fatto i montiani.Questa è l'analisi convergente dell'Istituto Cattaneo di Bologna e di Roberto D'Alimonte, che ne parla oggi sul Sole 24 Ore. Persino l'ex segretario Pier Luigi Bersani sul Corriere della sera riconosce che il leader fiorentino ha saputo compattare e rilanciare il partito nelle urne. Da queste analisi può nascere un punto di partenza politico per ridare fiato alla attività parlamentare del governo. Non a caso Renzi ha già lanciato messaggi all'armata grillina delusa e disorientata. Quei voti che non gli sono arrivati nelle urne da quel lato potrebbero ora arrivare, ben più utili, sul fronte parlamentare (in particolare a Palazzo Madama dove deve sterilizzare la strategicità dei voti alfaniani) a sostegno delle sue iniziative di governo. La fase due dell'azione di Renzi - quella più complessa - inizia dall'Europa e dalla capacità di allargare le sue aree di consenso, soprattutto parlamentari. ((Redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +3906 85224380, valentina.consiglio.reuters.com@reuters.net))Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia